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Ferrari, come il Cavallino rampante attira gli appassionati

Servizi esclusivi, eventi spettacolari e, naturalmente, tanta adrenalina in pista… Chi l’ha detto che un mito debba essere intangibile? A Maranello sanno bene che, anzi, vale il contrario. Parla Antonello Coletta, direttore commerciale e marketing del dipartimento Ferrari Classiche e Corse Clienti

È mancata solo la conquista del titolo mondiale Formula 1 nel palmarès sportivo della scuderia Ferrari che, fino all’ultimo, nel 2012 è stata in lizza con Fernan­do Alonso per il primo posto nel­la classifica piloti. Una stagione sul filo del rasoio fino all’ultima prova di Interlagos (San Paolo del Brasile), dove la vittoria finale è stata conquistata dal rivale Sebastien Vettel (Red Bull). Le maggiori soddisfazioni per la “rossa” sono arrivate dai campionati a ruote coperte, come la conquista del tito­lo Gt-Open (nella Gt2), con la coppia Gianmaria Bru­ni-Federico Leo, o ancora il primo posto nel Fia Wec (il mondiale endurance). Mondi, questi ultimi, che corrono in parallelo con la Formula 1 e che, soprattutto, generano business e brand awareness per l’azienda di Maranello. Di questa tesi è convinto Antonello Coletta, direttore com­merciale e marketing del dipartimento Ferrari Classiche e Corse Clienti. Lo abbiamo incontrato a dicembre a Fina­li Mondiali, l’evento annuale (nel 2012 di scena a Valen­cia, in Spagna) che riunisce appassionati e addetti ai lavo­ri della casa di Maranello, e gli abbiamo chiesto di spiegar­ci come si muove questa divisione del Cavallino rampan­te in ambito sportivo e marketing.

A quali campionati partecipate attraverso il vostro di­partimento?Seguiamo il campionato monomarca Ferrari Challenge, la Gran Turismo nelle sue tre declinazioni (Gt2, Gt3 e Grand Am), i corsi di pilotaggio per i nostri clienti e le attività sportive con vetture F1 storiche (che dopo due anni di mancato utilizzo possono essere acquistate da col­lezionisti). Con questa tipologia di vetture (ne esistono ben 150 nel mondo, ndr) si possono fare solo sessioni in pista, ma non programmi sportivi. Sempre nel segmento non competitivo, c’è il programma “XX” (che prende il nome dal modello delle vetture FXX e 599XX). Si tratta di 33 esemplari e, anche in questo caso, i proprietari pos­sono scendere in pista, ma non gareggiare. Ultima, ma non meno importante, è la funzione di certificazione del settore “he­ritage”.

Cosa si intende per “heritage”?Le vetture Ferrari con più di 20 anni di vita entrano di diritto a far parte del settore vetture storiche. Il certificato emesso dal nostro diparti­mento, tra l’altro, è propedeutico per partecipare alle aste in tutto il mondo. Ogni anno ce ne sono almeno una de­cina di alto livello (tra queste la più famosa è quella di Monterey in California). C’è poi da considerare l’attivi­tà di restauro, che viene gestita dall’officina di Maranello, composta da più di 60 tecnici.

Quanto pesano queste attività sul fatturato Ferrari?Sulla base del fatturato 2011, influiscono per il 4,7%: cir­ca 102 milioni di euro. Il nostro dipartimento è una vera e propria Business unit.

Quali sono i punti di forza della struttura? Indicherei prima di tutto il fatto che abbiamo lo stesso staff in azienda da più di 12 anni. Oltre a ciò puntiamo su un rapporto one-to-one con i clien­ti che partecipano periodica­mente ai programmi Ferrari e ricevono in autodromo un servizio “first class”.

Ovvero? Prevediamo in ogni autodromo sale lounge oltre a servi­zi di limousine per chi li richiede in loco. Un trattamento first class dal momento in cui si arriva fino a quello in cui si parte. Questi servizi, tutti con personale Ferrari dedicato, sono particolarmente apprezzati dalla nostra clientela, che vive questa esperienza sempre come qualcosa di unico.

Quali sono le caratteristiche del cliente tipo? Ci sono due categorie principali: il collezionista e lo spor­tivo “puro”. Nel primo caso si tratta di proprietari di “XX” o di ex vetture di Formula 1 (tra questi anche personaggi di rilievo, come i fondatori di Google o alcuni membri del consiglio di amministrazione di Apple, ndr); nel secondo caso parliamo dei driver cosiddetti “gentleman”, ma anche degli atleti che corrono nei diversi team Ferrari. All’inter­no del Gt Open europeo, per esempio, su circa 35 vetture, più di una dozzina porta il marchio del Cavallino.

Che quest’anno ha vinto diversi titoli. Abbiamo ottenuto il titolo nella Gt2 e Gt3, con primi po­sti in più della metà delle gare. Significativa, tra l’altro, la performance ottenuta nella Gt2, dove abbiamo portato a casa il campionato costruttori e team con Af Corse. Scu­deria che ha vinto l’Open Gt, grazie alle prestazioni in pi­sta di Gianmaria Bruni e Federico Leo.

Che cosa rappresenta la vittoria nella Gt2? Un risultato importante. Federico Leo si è formato nelle monoposto, adesso invece gareggia nelle vetture a ruote coperte. Il suo obiettivo è diventare pilota professionista in questa specifica serie. Quest’anno ha vinto il campionato europeo, nella Gt2. Da tutti gli addetti ai lavori è conside­rata la Formula 1 delle ruote coperte, dove si misurano tut­te le principali case costruttrici. Come Ferrari è il secondo anno consecutivo che vinciamo il Gt Open e il campiona­to del Mondo (Fia World Endurance championship) con la coppia Fisichella-Bruni.

Cresce la giovane promessa Leo nella GT2

L’Endurance è strategico per il marchio Ferrari? Il Wec è un campionato mondiale automobilistico per vetture Gran Turismo e prototipi. Si gareggia in pro­ve di durata compresa tra le sei e le 12 ore, a eccezione della “24 Ore” di Le Mans, in Francia. Si tratta di gare organizzate in mercati importanti per il marchio Fer­rari. Parliamo, per esempio, di Usa, Brasile, Bahrain, Giappone, Cina, Inghilterra e Belgio.

I risultati in questo campionato, come anche nel Gt Open, hanno un impatto diretto sulle vendite? Non è possibile affermarlo in modo scientifico, ma è chia­ro che la vittoria in questi campionati consolida lo status di eccellenza nelle gare sportive del marchio e genera un forte interesse per il prodotto F458.

Quanti clienti Ferrari sono presenti durante le gare?Circa 700-800 in un anno, con Le Mans che rappresenta un fiore all’occhiello in termini di ospitalità (secondo Na­tional Geographic è uno degli eventi sportivi da seguire al­meno una volta nella vita, ndr). In occasione della gara francese facciamo vivere da vicino ai nostri ospiti l’emo­zione dei cambi-piloti e dei pit stop, visto che l’area ospi­talità è posizionata in alto per avere una migliore visuale anche durante le ore notturne. Mentre negli Usa abbiamo ospitato più di cento clienti in occasione delle gare.

Cosa rappresenta l’evento Finali mondiali per l’azienda Ferrari? Per la nostra casa è un appuntamento fisso, una setti­mana dopo il termine del campionato Formula 1. È un evento in cui riuniamo tutto il nostro mondo, l’inte­ra “famiglia” Ferrari, a partire dai piloti, per prosegui­re con la dirigenza, i clienti e i semplici appassiona­ti del brand. A Valencia, sede dell’edizione 2012, ab­biamo allestito una serie di gare del Ferrari Challenge, i programmi “XX”, una parata di vetture classiche, ol­tre alla premiazione dei campionati monomarca per un totale di 39 driver premiati. La presenza dei piloti F1 Ferrari Alonso e Massa, infine, ha catalizzato l’interes­se dei media presenti all’evento iberico.

Un weekend dedicato alla Rossa

Festa “rossa” a Valencia per le Finali Mondiali Ferrari 2012. Il circuito Ricardo Tormo ha ospitato la giornata conclusiva di questo speciale appuntamento (vedi foto in pagina) che riunisce, una volta l’anno, i protagonisti di tutte le attività agonistiche/ amatoriali dell’azienda automobilistica italiana. Tra le attività del programma offerto dalla Ferrari ai 30 mila fan presenti, anche un’esposizione di 20 vetture storiche restaurate e certificate dal dipartimento Ferrari Classiche.Il tracciato valenciano, inoltre, ha visto entrare in azione le 458 Challenge delle serie europea, Asia Pacific e nordamericana del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli, coinvolte nella sfida per il titolo mondiale, accanto ad alcune sessioni delle “FXX” e “599 XX”, iscritte agli omonimi programmi di sviluppo e alle monoposto storiche, seguite dal dipartimento F1 clienti di Maranello. Gli ospiti dell’evento hanno potuto assistere ai briefing piloti, alle qualifiche, alle gare, e alle prove “private”, prima di vedere i propri beniamini premiati dai vertici aziendali della casa tricolore.