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Fatemi noleggiare

Il mondo del nolo e del leasing auto visto da uno dei principali player del settore. Leasys va all’assalto del mercato dei liberi professionisti e dei privati. Parola del direttore generale Fabrizio Ruggiero. Che spiega: i nuovi incentivi alla rottamazione? «Io li farei così»

Rinnovo degli incentivi per la rottamazione e riforme fiscali che premino le imprese virtuose sul fronte della sostenibilità ambientale. Ecco cosa auspica per il 2010 Fabrizio Ruggiero, direttore generale di Leasys, società specializzata nei servizi automotive per flotte aziendali che fa capo al gruppo Fiat. Un mercato interessante, quello del noleggio a lungo termine, che ha da poco cominciato a scaldare i motori sul serio. Ma che per decollare ha bisogno di alcuni aggiustamenti.

Perché è tanto difficile convincere privati e liberi professionisti ad acquistare un pacchetto all inclusive?Io distinguerei due fenomeni diversi. Per il libero professionista il motivo per cui non vi è un ricorso massivo alla formula del noleggio a lungo termine non è una ragione fiscale o economica. La forte barriera all’entrata è data dal decisore d’acquisto, il commercialista: la categoria conosce ancora poco il noleggio, è qualcosa di relativamente nuovo rispetto al leasing. Il trend però sembra essere cambiato, e le associazioni di categoria cominciano a chiederci convenzioni. Il privato cittadino ha invece due forme di resistenza: da una parte c’è il tipo di utilizzo della vettura. Il privato tende a portarla a morte, ammortizzandola in otto-nove anni e percorrendo 10-20 mila chilometri all’anno. E poi c’è una diversa valutazione del rischio, molto più bassa per i non professionisti, che se lo accollano interamente. Senza contare che esiste in Italia un problema oggettivo che si chiama nero. Il privato acquista i servizi (a parte l’assicurazione) spesso senza chiedere la fattura.

Quali sono i benefici fiscali a cui può accedere un’azienda che decide di adottare una flotta aziendale con noleggio a lungo termine?I benefici hanno a che fare con la deducibilità dell’Iva e con la detraibilità dei costi. Rispetto a com’era la normativa qualche anno fa, il noleggio oggi offre la chance di mantenere gli stessi livelli di detraibilità del leasing a partire da due anni di utilizzo della vettura. Ma la gestione per l’azienda è più semplice perché, a differenza di quel che accade nel leasing a causa del patto di riacquisto, il valore del bene non deve essere scritto nei libri della società cliente.

Il mercato dell’auto nel 2009 ha sostanzialmente tenuto (-1,6% in Europa). Crede sia necessario un rinnovo degli incentivi?La campagna incentivi dell’anno scorso escludeva il noleggio a lungo termine mentre includeva il leasing finanziario: l’ho trovata una decisione di breve respiro. Se dovesse essere confermata una campagna incentivi dovrebbero essere incluse anche le società di noleggio. In che modalità? Un cliente che ha la proprietà di un bene rottamabile dovrebbe essere messo in grado di rottamarlo e di accedere agli incentivi anche per il leasing e il noleggio.

Quali riforme fiscali sarebbero invece utili per incrementare i servizi di leasing?Servirebbe, ancor più al mercato in generale che ai noleggiatori, ipotizzare una diversa fiscalità in funzione di alcuni parametri ecologici. Oggi sostanzialmente si ha lo stesso grado di deducibilità sia che si prenda un Suv con emissioni di Co2 pari a 300 grammi, sia che si noleggi una compatta da 120 grammi. Differenziare il regime fiscale in funzione del livello di inquinamento potrebbe indurre le aziende ad avviare car policy un po’ più ecocompatibili.

Green è la parola d’ordine del nuovo millennio, anche e soprattutto nell’automotive. Come si è evoluta la domanda di veicoli a basso impatto ambientale?Su questo tema ho una visione abbastanza critica. Se ne parla tanto, ma di fatti se ne vedono pochi. Numeri alla mano, sul mercato totale del noleggio, i pezzi a basso impatto ambientale (parlo di Gpl, ibride, metano e bifuel) sono ancora solo poche migliaia, circa il 3% delle 150 mila auto a noleggio a lungo termine che circolano in Italia. C’è sicuramente una crescita: abbiamo fatto anche un paio di operazioni interessanti, come per esempio quella con Wurth, che ha sostituito 1200 Fiat Grande Punto Jtd con altrettante Grande Punto Natural power a metano. Ma sono per il momento ancora casi sporadici.

Il servizio ai clienti è senza dubbio il vero valore aggiunto di un’attività come la vostra. In comunicazione come declinate l’esigenza di far conoscere al pubblico gli asset che vi differenziano dalla concorrenza?Facciamo leva soprattutto sulla capillarità del network di assistenza. L’altro asset che comunichiamo al pubblico è la capacità della nostra rete di dare un servizio a valore aggiunto, ovvero la capacità di Leasys di risolvere realmente i problemi dei clienti studiando le sue esigenze concrete e proponendo le soluzioni migliori. Utilizziamo prevalentemente la carta stampata e riviste di settore, con una comunicazione semplice, senza entrare in dettagli e tecnicismi che annoierebbero il pubblico.

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Fabrizio Ruggiero