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Moto, dichiarato il fallimento della Benelli

L’azienda marchigiana, di proprietà cinese, ricorrerà in appello

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La Benelli Qj di Pesaro è fallita: a dichiararlo è il tribunale di Pesaro, che ne ha affidato le cure al commercialista Vincenzo Galasso, datando al 26 settembre per il deposito dell’ammissione allo stato passivo. Fondata nel 1911 dai fratelli Benelli, era stata acquisita nel 2005 dalla cinese Qianjiang Group.

LA SENTENZA. La sentenza è stata accolta con sorpresa dalla dirigenza dell’azienda, che sottolinea come il credito vantato dal fornitore che aveva avanzato l’istanza, pari a 120 mila euro, era stato contestato; nonostante questo, la Benelli si era già attivata per saldarlo. Si attende dunque un reclamo alla Corte D’Appello di Ancona, forti di un bilancio solido, di liquidità sufficienti a coprire i propri debiti e degli oltre cent’anni di storia vantati dall’azienda delle motociclette marchigiana.

L’AZIENDA. Lo storico marchio del Made in Italy, infatti, ha fatto la storia delle due ruote grazie a modelli diventati celebri (tra gli altri, il Leoncino) e, dopo numerosi passaggi di proprietà, è stata tra le prime a passare in mano cinese, puntando ad allargare il mercato in Oriente e in Sudamerica, differenziando il proprio catalogo e iniziando anche la produzione di bici elettriche. Purtroppo, il 2015 si è chiuso con bilancio in rosso (-5 milioni e 700 mila euro), che si aggiunge ai -800 mila del 2014; la sentenza di fallimento, però, arriva in un momento in cui il trend delle vendite è riuscito a ritrovare il segno più, in particolare grazie al successo dei cinquantini e della Naked da oltre 300 cavalli.

La Benelli Qj di Pesaro è fallita: a dichiararlo è il tribunale di Pesaro, che ne ha affidato le cure al commercialista Vincenzo Galasso, datando al 26 settembre per il deposito dell’ammissione allo stato passivo. Fondata nel 1911 dai fratelli Benelli, era stata acquisita nel 2005 dalla cinese Qianjiang Group.