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Rca auto, obbligo di installazione delle scatole nere

Gli automobilisti dovranno dotarsene entro 12 mesi; l’emendamento al vaglio del Garante della privacy

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D’ora in poi, anche le automobili dovranno dotarsi di una scatola nera. L’emendamento al disegno di legge Concorrenza, approvato in commissione Industria al Senato, dispone infatti che entro 12 mesi i possessori di un mezzo di trasporto pubblico o privato saranno obbligati a installare un dispositivo elettronico ad hoc.

SCATOLE NERE. La decisione era già “imposta” dallo stato di fatto: gli studi, infatti, mostrano come il 15,6% dei nuovi contratti assicurativi stipulati nei primi tre mesi del 2016 preveda l’installazione di una scatola nera; il dato è in costante rialzo (nel primo trimestre 2015 erano il 13%, 12,2% nello stesso periodo del 2014). In particolare, la scatola nera è preferita nelle province dove l’assicurazione costa più cara: per diffusione vincono Caserta, Napoli, Catania, Reggio Calabria e Salerno (tra il 31 e il 46% dei contratti stipulati). Tali cifre sono giustificate dal fatto che i dispositivi di sicurezza di questo tipo permettono di ridurre sensibilmente il pericolo di frode agli istituti assicurativi; per questo motivo, spesso gli assicuratori propongono le scatole nere a fronte di un calo medio del costo della polizza pari al 15%.

PROBLEMA PRIVACY. Non mancano tuttavia le perplessità rispetto all’obbligo di installare i dispositivi in tutte le auto in circolazione. L’emendamento ha richiesto una lunga discussione a causa delle possibili ricadute per la privacy degli automobilisti, dato che le scatole nere sono in grado di registrare i movimenti di chi guida; tuttavia, l’approvazione è stata infine ottenuta, anche se dovrà di nuovo passare al vaglio del Senato in settembre insieme al disegno di legge che lo contiene, per poi andare in esame anche alla Camera. Per questo, il testo specifica la necessità di individuazione delle modalità più adatte a tutelare la riservatezza dei cittadini, e il massimo riserbo nella comunicazione di dati potenzialmente sensibili; il decreto legislativo dovrà perciò essere sottoposto anche al parere del Garante per la privacy.