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Formula 1, piccoli piloti crescono… anche in Ferrari

L’effetto Hamilton si sta diffondendo in tutto il Circus anche a causa della crisi economica. Allevare una giovane promessa nel proprio settore giovanile riduce sensibilmente i costi di bilancio dei team

Il calcio lo fa già da tempo, la Formula 1 piano piano si sta adeguando. Stiamo parlando dei vivai di giovani promesse che il Circus sta imparando ad apprezzare, soprattutto in chiave bilancio. Bene o male quasi tutti i più grandi team della Formula 1 hanno iniziato la ricerca di piccoli Hamilton, il pilota inglese cresciuto in McLaren dall’età di 12 anni, che nel 2008 è diventato il campione del mondo di F1 più giovane della storia. Team di Woking a parte, anche Bmw, Red Bull, Force India, Lotus e Ferrari si sono impegnate nella ricerca di un baby fenomeno che, specialmente per lo stipendio, può risultare molto meno costoso di un pilota già affermato. Anche la Fia di Jean Todt, lo scorso settembre, ha lanciato un programma per selezionare cinque promesse provenienti da ogni angolo del globo. “Su un miliardo e 200 milioni di abitanti dovrà pur esserci un nuovo Hamilton” afferma sul Corriere della Sera il patron della Force India, Vijay Mallya che ha lanciato un programma per giovani piloti su scala nazionale. Ognuno ha il programma, il suo metodo di ricerca e formazione. Ci sono team come la Bmw (a cui si devono talenti come Robert Kubica e Sebastian Vettel) che organizza campionati in tutto il mondo per monitorare i baby fenomeni. La filosofia è semplice: vincere subito per superare la concorrenza”.In Ferrari, invece, la formazione è diversa, più da ‘grande famiglia’ come racconta il ventenne Mirko Bortolotti, passato dalla Red Bull al gruppo di Maranello. “In Red bull gli altri ragazzi non li vedevo mai, ero solo contro tutti – spiega sul Corriere – In Ferrari, invece, siamo un gruppo”. I ragazzi a Maranello sono seguiti sotto vari aspetti: dai test coi collaudatori ai corsi di inglese e alle prove di dialogo coi tecnici. Come per i professionisti, anche peri i più giovani tanta palestra e preparazione con i mental trainer. Tra i piloti Ferrari in odore d’esordio in F1 c’è Jules Bianchi (21 anni) che ha già un contratto con Maranello e corre innn Gp2. Ma la vera scommessa del ‘Cavallino’ è il quasi 12enna Lance Stroll, giovane canadese che presto si trasferirà a Maranello con la famiglia per iniziare la Ferrari driver accademy.

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Lance Stroll, dodicenne sul quale ha scommesso la Ferrari