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“Autoaccusa” per Volkswagen: nuove irregolarità su 800 mila vetture

Un’indagine interna del gruppo ha fatto emergere anomalie nelle emissioni di CO2 per centinaia di migliaia di auto. Danno stimato di 2 miliardi di euro

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Altre 800 mila vetture del gruppo Volkswagen presenterebbero irregolarità nelle emissioni di CO2. È quanto emerso da un’indagine interna condotta nelle ultime sei settimane dalla stessa multinazionale tedesca il cui danno, come reso noto dal gruppo di Wolfsburg, è stato stimato in via preliminare a 2 miliardi di euro. Il Consiglio e la commissione fondata dall’azienda per accertare i fatti del dieselgate si riunirà, presto per consultarsi sulle nuove conseguenze e misure. «Il Cda di Volkswagen inizierà immediatamente un dialogo con le autorità competenti riguardo le conseguenze di quanto emerso», si legge in una nota, e ciò «dovrebbe condurre a un’affidabile valutazione delle conseguenze economiche e legali di questo problema, che attualmente non è stato ancora spiegato nella sua completezza». Volkswagen, come evidenzia l’Ansa, non ha citato né identificato i brand o i tipi di motori “irregolari”.

VENDITE POSITIVE. Intanto l’ammissione del gruppo arriva dopo i dati confortanti sulle vendite negli Usa: nel primo vero test di mercato dopo lo scandalo delle emissioni, che tiene cioè conto dell’andamento su un mese intero, le vendite del gruppo sono cresciute del 5,8%. A fare da traino è il marchio Audi con un +17% (positivo anche in Italia) mentre Volkswagen ha archiviato un +0,2% grazie a una massiccia campagna di sconti e offerte che hanno minimizzato l’impatto negativo del dieselgate sulle vendite.

ACCANTONATI MILIARDI DI EURO. Le irregolarità del caso dieselgate, che sono costate il posto all’ex amministratore delegato Martin Winterkorn, non hanno causato solo la prima perdita trimestrale negli ultimi 15 anni, un crollo senza precedenti del titolo in Borsa (le azioni hanno perso circa un terzo del loro valore quest’anno), ma hanno portato la multinazionale ad accantonare miliardi di euro in vista delle future spese, per rimborsi e cause legali. Al momento Volkswagen ha già destinato a riserve 6,7 miliardi di euro legati agli 11 milioni di auto su cui è stato installato il software all’origine dello scandalo. Ma questa nuova tegola rischia di pesare sul piano di rilancio e di pulizia dell’immagine avviato dal nuovo numero uno, Matthias Mueller.

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