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Attualità

Colosseo-Della Valle, la Uil accusa. Alemanno: “Tutto trasparente”

Per l’Unione italiana del lavoro l’accordo per il restauro del monumento consentirebbe un uso esclusivo del monumento per il patron di Tod’s. Il sindaco replica: “Nessuno si inventi fantasie” per un restauro che Roma attende da 30 anni

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L’accordo tra il Comune di Roma e Diego Della Valle consentirebbe al patron di Tod’s un uso esclusivo del Colosseo tanto da aver già stoppato un’intesa commerciale vantaggiosa per le casse statali con Volkswagen. A lanciare l’accusa è la Uil che, attraverso le pagine de il Fatto Quotidiano, ha annunciato di aver presentato nei giorni scorsi un esposto alla Procura di Roma e alla Procura della Corte dei Conti citando una richiesta presentata dalla Volkswagen di usare il Colosseo per il lancio di un nuovo modello (“pronta a investire 500mila euro) e sospesa a causa dell’accordo con la Tod’s. Ma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, non ci sta e difende a spada tratta un accordo faticosamente raggiunto nei mesi scorsi su una cifra di 25 milioni di euro. “Massima trasparenza” per l’accordo con Diego Della Valle, sottolinea il primo cittadino della Capitale. “Ci abbiamo messo quasi un anno a perfezionare la procedura – ha detto Alemanno – mi auguro che nessuno si inventi fantasie che possono creare ostacoli ad un restauro che la città di Roma attende almeno da 30 anni”. Il problema, insiste la Uil, è proprio l’esclusività, anche se non è tanto questione di Della Valle che fa il suo mestiere, e “il ruolo esercitato” dal commissario Roberto Cecchi, segretario generale del ministero per i Beni e le Attività culturali (Mibac) e commissario per l’area archeologica romana. “La Uil – ha spiegato il sindacato – non è contro l’intervento dei privati, ma è contro le dismissioni – Chi per lo stato ha curato, elaborato, realizzato e firmato l’accordo, ha compiuto tutte le valutazioni del caso?”.Il sottosegretario al Mibac, Francesco Giro, ha respinto al mittente le osservazioni della Uil: la tutela del monumento “era e resterà sempre affidata allo Stato” e roprio perché si sta parlando del Colosseo, “monumento dall’immagine potente”, esso sarà subordinato a “una speciale tutela, il cui uso commerciale verrà sottoposto, come in passato, anche nell’intesa con la Tod’s, a forti limitazioni”. Giro ha quindi sottolineato che “l’intero piano di Comunicazione”, predisposto dalla Tod’s e dalla Associazione Amici del Colosseo, dovrà ricevere “entro 30 giorni dal suo ricevimento i rilievi scritti del Commissario e del ministero dei Beni culturali” e ha rammentato che non “saranno consentite iniziative pubblicitarie e commerciali che possano in alcun modo ledere l’immagine e l’integrità del monumento”. Per questo ha definito le affermazioni contenute nel Fatto “prive di fondamento” e ha anche messo in dubbio “la veridicità delle affermazioni attribuite” dal giornale al direttore della valorizzazione del patrimonio culturale del Mibac Mario Resca che sul quotidiano avrebbe detto, tra l’altro: “Io vorrei condividere con Della Valle una strategia di valorizzazione che la mia direzione generale ha in mente e che è lontana dalla mercificazione”.