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Digital transformation: le aziende italiane ci credono, almeno a parole…

Un’azienda su tre ha rinunciato a portare a termine il suo progetto di trasformazione digitale con relative perdite finanziarie

Digital transformation: le aziende italiane ci credono. Almeno a parole e nelle intenzioni, ma spesso non riescono a portare a termine i loro progetti. In un recente studio commissionato da Fujitsu in 14 Paesi, sono evidenziati i fattori che stanno agendo in questa fase d’innovazione generale e che ne possono accelerare o meno l’avanzamento verso questa nuova economia.

Digital transformation: chi ci crede e chi no

Nel report The Digital Transformation PACT (Persone, azioni, collaborazione e tecnologica) emerge che meno della metà degli intervistati ha dichiarato di aver «già implementato» progetti di digitalizzazione e che nove su dieci (86%) hanno deciso lo faranno nei prossimi 12 mesi.

A preoccupare le imprese, secondo il documento, sono i costi, le scarse competenze e la sicurezza informatica: «Sette intervistati su dieci ammettono una carenza di competenze digitali; l’80% afferma che questa lacuna costituisce l’impedimento principale per lo sviluppo di progetti di cyber sicurezza, mentre il 72% sottolinea come i progetti digitali “ombra” rappresentino l’unico modo per concretizzare un’innovazione significativa in alcune aree dell’azienda. L’84% degli intervistati dichiara che la clientela si aspetta che le aziende siano maggiormente digitali, mentre il 71% è preoccupato per la capacità di adattarsi all’intelligenza artificiale».

Il problema dei costi

Per quanto riguarda i costi della digital transformation, un’impresa su tre ha dichiarato di aver cancellato un progetto di digitalizzazione negli ultimi due anni, perdendo più di 400 mila euro, mentre nel 28% dei casi siamo di fronte alla rinuncia di un progetto che ha determinato la perdita di oltre 550 mila euro.

Sentendo le aziende italiane, la trasformazione digitale del nostro Paese si caratterizza per una maggiore fiducia nelle tecnologie e una maggiore attenzione verso altri aspetti del processo innovativo. Di questi, «la rivoluzione del modello di business e quello dei processi produttivi. Almeno il 40% degli intervistati ha citato questi due aspetti come il principale».

«L’Italia presenta uno degli ambiti più assortiti nella considerazione degli elementi che influenzano la trasformazione verso il digitale. Clienti, competitor e partners sono ritenuti alla pari degli altri Paesi tutti elementi influenti per l’adozione di strategie digitali, ma mantengono comunque un’influenza significativa anche i fornitori (23 per cento), i consulenti (22 per cento), così come gli istituti di ricerca e gli esponenti accademici (10 per cento)», conclude il report.

L’aspetto più interessante è proprio l’innovazione tecnologica, un dato per il quale il nostro Paese è secondo solo alla Cina: «Non solo le imprese italiane sono inclini a credere nell’importanza determinante dell’innovazione per i loro clienti ma piazzano una enfasi alta più della metà della media sul futuro di tecnologie rilevanti come AI (58%) o Iot (45%), cloud (51 %) e cyber security (61 %)».

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© Gerd Leonhard