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Siti Web pirata, un mercato da 227 milioni di dollari

Per contrastare questo mercato parallelo illegale le associazioni Iab Italia, Fpm e Fapav firmano un Memorandum of Understanding con un obiettivo: bloccare le inserzioni pubblicitarie su questo tipo di piattaforme

Per la prima volta l’industria pubblicitaria e le associazioni di riferimento si uniscono per contrastare lo sviluppo dei siti Web che favoriscono la diffusione non autorizzata di contenuti protetti da diritto d’autore, in altre parole i siti pirata. In occasione dell’incontro annuale promosso da Iab Italia (Interactive Advertising Bureau) e dedicato al tema della legalità, l’associazione ha presentato un Memorandum of Understanding (MoU) per il contrasto alla pirateria su internet; si tratta di un documento firmato da Iab Italia, Fpm (Federazione contro la pirateria musicale e multimediale) e Fapav (Federazione per la tutela dei contenuti audiovisivi e multimediali) per affiancare concretamente le istituzioni nella lotta alla pirateria online, contrastando l’inserzione pubblicitaria sulle piattaforme web illegali, un mercato parallelo che è vale ben 227 milioni di dollari.

Il MoU, come si spiega in una nota delle associazioni, pone le basi per un meccanismo di autoregolamentazione che andrà ad agire per bloccare l’inserzione pubblicitaria sui siti illegali, tagliando una delle loro principali fonti di finanziamento e consentendo così di tutelare l’industria dei contenuti, ma anche il mercato dell’advertising online, offrendo nuove e concrete garanzie agli investitori. Sulla falsariga di best practice internazionali, i titolari stessi dei diritti, unici a poter sollevare e dimostrare le violazioni subite da parte di siti pirata, ne daranno segnalazione a un organismo paritetico di prossima costituzione, facendo scattare così il meccanismo di comunicazione a concessionarie e investitori pubblicitari.

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