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Pubblicità, previsioni 2014 a -3%

L’associazione Upa rivede al ribasso le stime sulla fine dell’anno: il mercato aspetta la ripresa dei consumi

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Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa (Utenti pubblicità associati) rivede al ribasso le stime sul mercato pubblicitario: se a fine luglio la previsione era di un ottimistico pareggio, ora si ipotizza per la fine dell’anno una flessione del 3%.

Secondo quanto dichiarato a Il Sole 24 ore, se riprenderanno i consumi, nel 2015 gli investimenti potrebbero crescere di qualche “zero virgola”.

Per quanto riguarda la televisione, Sassoli constata che il mercato non segue l’andamento positivo degli ascolti. Pur senza entrare nel merito alla questione della “guerra dei prezzi” tra le concessionarie, Sassoli ha evidenziato che è tipico dei mercati recessivi combattere sui prezzi e non sulla qualità, elemento che invece non dovrebbe essere trascurato.

Fondamentale sarà, secondo il presidente Upa, la riforma della Rai (si ricorda che l’associazione ha da tempo presentato una sua proposta). Altro elemento su cui Upa continua a fare leva è quello della detassazione degli investimenti incrementali in pubblicità, un modo per stimolare le multinazionali a investire in Italia.

Per quanto riguarda invece la pubblicità su internet, secondo Sassoli al momento non c’è una particolare convenienza economica a investire su questo mezzo piuttosto che su altri media. Di certo, va conservato l’equilibrio del sistema, aprendo il mercato a una concorrenza trasparente e stabile.