
L’Italia ha il primato di siti Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ha una ricchezza inestimabile fatta d’arte, di cultura e di paesaggi mozzafiato. Eppure non sfrutta a dovere tanta grazia, anzi la offende ogni giorno con azioni sconsiderate e un’indifferenza totale di chi il paese è chiamato a governarlo. Questa la denuncia dell’ultima fatica letteraria di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella: «Vandali». Il libro, edito da Rizzoli, racconta in 288 pagine alcuni degli scempi che il nostro paese sta perpetrando nei confronti dei suoi tesori artistici: dal degrado di Pompei e delle altre aree archeologiche al diluvio di cemento abusivo, dal traffico di tesori rubati alla crisi dei musei.
Alcuni degli scempi in atto:
- Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per 11 anni dalle impalcature solo perché nessuno le smonta.
- La meravigliosa campagna veneta di Palladio e del Giorgione “intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata”, come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni.
- I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l’ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille bottiglie di vino “pompeiano” da 55 euro l’una e ne spende 103mila per censire 55 cani randagi.
- La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti.
- L’inestimabile villaggio preistorico di Nola affogato nell’acqua perché la pompa non funziona.
- La tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono 11 milioni di italiani.