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Firenze scoppia di passione alchemica

Con ‘L’alchimia e le arti’, in programma fino al 3 febbraio nella Galleria degli Uffizi, si può vivere un vero e proprio viaggio nella farmacia del XVI e XVII secolo

Sessanta opere – tra dipinti, sculture, incisioni, codici manoscritti, antichi rimedi farmaceutici e testi a stampa illustrati – testimoniano il forte interesse dei sovrani medicei per l’alchimia tra Cinquecento e Seicento. All’epoca l’officina degli Uffizi era celeberrima per la sua produzione farmaceutica, che continuò fino a oltre la metà del XVIII secolo: i rimedi venivano donati dal granduca in preziosi cofanetti d’ebano ai nobili e ai sovrani di tutta Europa, del Medio Oriente e delle Americhe. Oltre agli strumenti per la distillazione, a molti rimedi e innumerevoli ampolle, un’importante raccolta di rarità naturali di origine animale e vegetale caratterizzava gli spazi della fonderia, allestita come una vera e propria “stanza delle meraviglie”. In mostra sono presenti alcuni rari cimeli conservati fino ai nostri giorni. L’alchimia e le arti Galleria degli Uffizi, Firenze Fino al 3 febbraio

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