
Il padiglione della Cina a Expo 2015
Sulla carta, la meta è l’Expo. Nei fatti, i visitatori diretti all’Esposizione Universale allargheranno il loro itinerario al Nord e Centro Italia, per un viaggio all’insegna del turismo enogastronomico. Stando infatti alla ricerca Visit Expo-Italy & More , realizzata dalla società specializzata in indagini sul turismo Jfc con la collaborazione scientifica dell'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, le persone che partiranno per l’Expo dedicheranno il 67% del proprio tempo per visitare altro. Le mete principe indicate sono Toscana, Lombardia, Lazio, Veneto ed Emilia Romagna.
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D'altronde il turismo enogastronomico vanta una crescita su base annua del 12%. Merito di quei prodotti che possono dare vita a un’esperienza emozionale, aprendo greenway ossia percorsi secondari: «Vino, formaggi ed olio di oliva (che insieme raccolgono il 44,9% degli interessi potenziali sul segmento del Culinary Travel) hanno una forza attrattiva straordinaria, soprattutto se collocati all'interno di una proposta che contempli anche i simboli del Made in Italy - ad esempio moda, auto, design», conferma Paolo Corvo dell'Università di Pollenzo.
Quanto invece all’Expo, gli intervistati apprezzano il tema scelto per l'Esposizione e la location, essendo Milano una città agevole da girare e ambita per lo shopping. Più in generale, inoltre, riscuote favore il concetto del "lifestyle" italiano. Al contrario, vengono percepiti negativamente i prezzi, i servizi e l’immagine stessa dell’Expo, che è stata minata dai problemi organizzativi e dagli scandali dei mesi scorsi. Tuttavia il 50% degli intervistati crede che l’Expo potrà far recuperare credibilità a livello internazionale all’Italia. Per il 20% l’esposizione attirerà flussi turistici verso l’Italia, anche e soprattutto post evento.