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Lifestyle

Cuore tecnologico e sostanza estetica

La parola a Stefano Sette, strategic style & product officer di Natuzzi Group

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«La nostra esperienza ci dice che il made in Italy è tuttora sinonimo di qualità e design a livello mondiale, nella moda come nell’arredamento», afferma Stefano Sette, strategic style & product officer del Gruppo Natuzzi. «Lo sviluppo della nostra rete di negozi nei paesi dell’area Brics dimostra che stiamo cogliendo tutte le opportunità che questi mercati ci offrono. Per noi, quindi, il made in Italy rappresenta una marcia in più, una risorsa fondamentale per continuare ad espanderci nei mercati internazionali e assicurare al nostro territorio opportunità di sviluppo». E come ulteriore occasione di crescita l’azienda con sede a Colle Santeramo (Ba) considera il momento di difficoltà generale. Spiega Sette: «La crisi non deve imbrigliare la creatività, anzi come ha detto Einstein, “è nella crisi che sorge l’inventiva”. Nel nostro Centro stile continuiamo a creare e ad entusiasmare i consumatori, con un occhio ancor più attento all’impatto che ogni creazione ha sui costi aziendali». Due, in particolare, sono state le principali tendenze lungo cui si è mossa la ricerca dei laboratori Natuzzi nei mesi scorsi. Prosegue infatti Sette: «La prima è caratterizzata da gradazioni sottili di tessuti e da una palette che invoglia alla calma, a una modernità “rassicurante”, secondo linee pulite, forme pure e arredamento minimal. Il secondo orientamento, invece, mantiene un certo calore e fa riferimento a un senso di nostalgia verso elementi legati al passato, reinterpretato in chiave personale». Al Salone del mobile di Milano il Gruppo Natuzzi presenta «una nuova categoria di modelli progettati per trasformare lo spazio dedicato al relax in un vero e proprio luogo di benessere: i divani con l’esclusiva tecnologia Soft motion, tra cui spicca il modello Brio. Basta accomodarsi e sfiorare il sensore nascosto sul lato del divano, per attivare in pochi secondi un sistema elettronico silenzioso che distende simultaneamente lo schienale e allunga la seduta». Come sottolinea infine Sette: «I modelli della serie motion riescono ad integrare perfettamente il cuore tecnologico del prodotto senza sacrificare la componente estetica e, grazie al sistema “Zero wall”, la seduta e la spalliera si spostano in avanti senza dover allontanare il mobile dalle pareti della stanza».

ARTICOLO PRINCIPALE: Il design è dialogo

Credits Images:

Stefano Sette