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Auto elettriche in Italia: nessuno chiede gli incentivi per le centraline

Su 50 milioni di dotazione per la costruzione di centraline, spesi appena 6 mila euro: la denuncia della Corte dei Conti

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Auto elettriche? In Italia mancano le centraline. Quello che è ormai un adagio tutto tricolore viene confermato dalla Corte dei Conti: su 50 milioni di euro stanziati in tre anni per la costruzione di centraline di ricarica, dal 2013 al 2015 ne sono stati spesi poco più di 6 mila. Dall’approvazione del Regolamento comunitario 443 per “veicoli puliti ed efficienti” in Europa (aprile 2009) a oggi sono stati scritti e riscritti diversi pian e stanziati i fondi: 20 milioni nel 2013, 15 milioni nel 2014 e altri 15 milioni nel 2015. Ma questi finanziamenti nessuno li ha usati per davvero.

Su 4,54 milioni assegnati per 19 progetti selezionati con il bando «al momento non risultano erogati»: «Solo nel maggio 2016», denuncia la Corte dei conti, «hanno avuto corso le convenzioni con le Regioni che in alcuni casi non risultano ancora stipulate». E alla fine l’unica somma impiegata per davvero è pari a 6286,28 euro, cifra andata al Poligrafico dello Stato per la pubblicazione di questo famoso bando. E gli effetti concreti di questo cortocircuito amministrativo sono evidenti: i 1.700 punti di ricarica attivi sono stati attivati tutti per iniziativa dei privati (record a Firenze, 250, Roma 200, Milano 120). Mancano quelli del Piano ministeriale: 150 stazioni in autostrada, 150 stradali e 150 tra porti, aeroporti e parcheggi.

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