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Lifestyle

Airbag difettosi, 34 milioni di richiami e 104 morti in America

Raddoppiano i problemi per i cuscini Takata e salgono vertiginosamente il numero delle vittime del blocchetto di accensione GM

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Negli Stati Uniti la sicurezza stradale viene affrontata con leggi e pene molto più severe rispetto ai paesi europei. Addirittura, in America, esiste un organo rinominato NHTSA, ovvero National Higway and Transport Safety Administration. Questo organo ha il compito di tenere sotto controllo lo stato di salute di tutte le auto commercializzate sul territorio americano. I maxi-richiami di General Motors relativo ai blocchetti di accensione e quello, ancora più grande, riguardante gli airbag costruiti dal componentista giapponese Takata, sono avvenuti proprio grazie all’intervento tempestivo del NHTSA. Dallo scorso 10 di aprile, GM ha riconosciuto il risarcimento alle famiglie di altre 24 vittime, con il totale che è salito a 104 persone decedute per colpa di una molla da 56 centesimi di dollaro. Il produttore nipponico, invece, ha dichiarato che sono 33,8 milioni gli airbag difettosi, che potrebbero esplodere da un momento all’altro senza nessun tipo di motivo. Sono numeri davvero importanti, soprattutto per una multinazionale che da lavoro a 35.000 dipendenti e che ora si trova in forte crisi. Undici sono le Case automobilistiche che vedono le proprie auto richiamate per controlli fondamentali: BMW, Chrysler, Ford, General Motors, Honda, Mazda, Mitsubishi, Nissan, Subaru, Toyota e Mercedes, richiamata per i suoi 500 camion. Il problema maggiore è la mancanza di tempo, perché i nuovi airbag vanno prodotti ex-novo e Takata non ha la potenza industriale sufficiente, nonostante abbia deciso di aumentare la produzione da 350.000 pezzi al mese fino a 900.000. La Casa che ha subito il danno più ingente è sicuramente Honda, con 13 milioni di auto difettose. Il fattore principale che ha causato così tanti danni dal 2001 al 2007 è il deterioramento del gas propellente, quello che gonfia l’airbag dopo l’esplosione della carica comandata dai sensori. La conseguenza è che il cuscino salvavita si può attivare casualmente, con conseguenze facilmente immaginabili. Negli Stati Uniti sono stati accertati oltre cento incidenti con questa dinamica e sei di questi sono costati la vita al guidatore. General Motors, ha stanziato 1 milione di dollari per ogni famiglia di ogni vittima, un danno economico molto ingente, senza contare il danno di immagine e l’inasprimento delle procedure, visto che almeno fino al 2017 ogni mese gli ispettori della NHTSA si incontreranno coi dirigenti GM per fare il punto della situazione.