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Gusto

Campofiorin si rinnova: il debutto a Vinitaly 2023

Con la 55esima annata, l’originale Supervenetian della cantina veronese Masi si aggiorna nella veste e nel contenuto

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Il Campofiorin è uno di quei vini simbolo dell’Italia nel mondo, distribuito oggi in 140 Paesi. Nato quasi 60 anni fa, questo vino veronese ha saputo creare una vera e propria categoria, quella dei Supervenetian, diventandone il leader indiscusso. Con l’annata 2020, la sua 55esima, il vino icona della cantina Masi si aggiorna nel packaging e nel contenuto, annunciando il suo debutto in occasione del prossimo Vinitaly 2023 (Verona, 2-5 aprile).

Dall’annata 2020 un nuovo Campofiorin

Le novità riguardano l’etichetta, un biglietto da visita riconosciuto a livello internazionale e che resta fedele all’elegante stampa settecentesca che ha caratterizzato il Campofiorin sin dalla sua prima uscita con l’annata 1964. Un’etichetta che colpì, assieme al vino, lo scrittore e giornalista Goffredo Parise, che sul Corriere della Sera scrisse: “C’è un vino chiamato Campofiorin che è una cosa meravigliosa. Sull’etichetta c’è una frase latina che gli sta a pennello: Nectar Angelorum hominibus. Nettare degli angeli per gli uomini. La bottiglia è bella per cominciare, marron, con una etichetta stampata in carta di Fabriano, sicuramente un’acquaforte, ben specificata, molto ben leggibile, con caratteri eleganti e ben in rilievo. Ma non si sospetta nulla fino a quando non si è aperta la bottiglia…”

Con il nuovo Campofiorin l’etichetta è stata ampliata con l’aggiunta di uno sfondo grigio che supporta e valorizza l’ovale con la storica cornucopia, in cui giganteggia il logo di colore rosso con un leggero outline dorato. Per contenere il vino, è stata scelta una bottiglia importante, con capsula rosso ceralacca e sul collarino gli stilemi di famiglia: l’angelo con il motto latino Nectar Angelorum Hominibus.

“Il nostro intervento ha riguardato tutti gli elementi del packaging per trasmettere un posizionamento ancora più premium”, spiega Raffaele Boscaini, direttore marketing di Masi. “Abbiamo inoltre lavorato per ottenere un vino ancora più armonico, rotondo e avvolgente, con una componente fruttata più integra e piacevole attraverso una lieve evoluzione stilistica: un leggero ritardo nella vendemmia e un incremento nella percentuale di uve appassite”.

Le origini del Campofiorin

In occasione dell’annata 2020 di Campofiorin, il presidente di Masi Sandro Boscaini, conosciuto anche per aver contribuito alla creazione dell’Amarone e al suo successo proponendolo ai mercati internazionali, ha ricordato le origini di questo rosso veronese: “Quasi sessant’anni fa questo vino ha portato una ventata di innovazione, aprendo la strada a un successo travolgente. Campofiorin nacque da un’intuizione semplice e geniale al tempo stesso: rifermentare il miglior vino da uve veronesi sulle vinacce dell’Amarone, per ottenere un rosso ricco di aromi e struttura, che si posiziona tra la cordiale semplicità del Valpolicella e la complessità dell’Amarone. Fu l’origine del Ripasso e di una nuova categoria dei vini veronesi. Il Gruppo Tecnico Masi vi ha portato ulteriore innovazione con la ‘doppia fermentazione’ sostituendo alle vinacce le uve integre semi appassite”.