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Lifestyle

Piumini, versatili con stile

Rubato all’ambiente sportivo per entrare nei guardaroba urbani, grazie alla sua versatilità quest’anno il piumino è tornato sulle passerelle in mille e una versione. Dalle più tradizionali alle taylor made, fino alle varianti ecologiche

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Questione di peso e praticità. Il piumino, rubato all’uso originario, prettamente sportivo, è entrato già da anni nel guardaroba cittadino, sostituendo il giaccone pesante con una molteplicità di capi che abbinano colori, modelli, materiali e tecnologie innovative. Da considerarsi come una derivazione del classico anorak utilizzato dagli Inuit, il parka normalmente dotato di cappuccio bordato di pelo tipico delle regioni artiche, il piumino tradisce nel nome la sua natura più intima: l’imbottitura in piuma d’oca, anzi in piumino stesso. Più minuto e caratterizzato da una struttura a fiocchi, il piumino, rappresenta la parte più pregiata del piumaggio di oche e anatre. Caratterizzato da una struttura diversa da quella della piuma, ha dimensioni ridotte e presenta maggiore sofficità, elementi che assicurano risultati in termini di massima leggerezza del capo: una maggiore concentrazione di piumino nell’imbottitura, infatti, assicura migliori prestazioni in termini di leggerezza e calore. Tra gli utilizzi più classici, oltre all’abbigliamento, il piumino è l’elemento fondamentale per le imbottiture di soffici e calde coperte. Sia in abbigliamento sia in arredamento pare valga la medesima regola, la qualità dell’imbottitura del piumino è inversamente proporzionale alla sua leggerezza, anche se per quanto concerne i capispalla esiste una differenziazione di “peso” pensata in modo mirato per l’impiego con diverse temperature: dal light e ultralight per i primi freddi alle versioni più voluminose per affrontare gli inverni più rigidi. La leggerezza non basta però a fare la qualità. Altra caratteristica imprescindibile che dimostra il pregio del materiale è la capacità dell’imbottitura di recuperare il proprio volume dopo aver subito una compressione. L’elasticità del piumino rappresenta un indicatore di qualità che differenzia sostanzialmente i capi. Più o meno “gonfio”, il piumino non va però acquistato solo in base alle esigenze dettate dal clima, ma anche in linea con le proprie caratteristiche fisiche, modulando la scelta delle lunghezze e del volume – perciò delle cuciture che contengono la piuma – adattandoli alle proprie forme.

I consigli per chi veste classico

I consigli per chi veste urbano

Se i modelli con taglio a bomber connotano una scelta di abbigliamento casual, e sono più diffusi tra un pubblico giovane, quest’anno torna di moda sulle passerelle il “taglio coperta” con lunghezze sotto il ginocchio. Oggetto cult negli Eighties, era identificato con un marchio su tutti che godeva di ineguagliabile fama e scatenava incontrollate bramosie tra i giovani. Il piumino fu eletto simbolo di una urban tribe, i paninari, fenomeno che, seppur locale, fu in grado di incidere sui gusti dei giovani sdoganando colori sgargianti, materiali hi tech e finiture lucide. Mentre Moncler oggi, dopo il rilancio italiano si è riposizionata nel settore del lusso, in questi ultimi dieci anni si è registrato un moltiplicarsi dell’offerta di brand sul fronte “piumini”, con nuovi marchi che affiancano la riproposizione di quelli storici dal passato mitico. È il caso di Colmar per esempio. Il nome, acronimo di Mario Colombo, si afferma nell’ambito sportivo a partire dall’inizio degli anni’50, ma è legato fin dagli anni ‘20 a una delle realtà industriali più importanti nella produzione in feltro, situata in Brianza. L’abbigliamento tecnico aerodinamico disegnato per Zeno Colò – con il quale il campione vinse i Mondiali di Oslo – decretò definitivamente il successo di Colmar, che strinse da allora un connubio strettissimo con il mondo sportivo, riportando notorietà e autorevolezza come produttore di abbigliamento altamente tecnico e performante. Un prodotto e un’azienda in continua evoluzione che – oltre a essere ancora fra gli sponsor più importanti della Coppa del Mondo di sci alpino – ha recentemente saputo reinventarsi due nuove identità: la linea Colmar Originals di matrice sportswear fashion, e Colmar Golf, che sviluppa la ricerca tecnologica e il know-how del brand, anche su fronti non-sci. Un altro marchio che ha registrato notevoli successi dalla sua nascita nel 2004, è Duvetica, il cui nome ha origine dalla combinazione del termine duvet, parola francese che identifica il pregiato fiocco/piumino prodotto in Francia e utilizzato per tutti i capi, con etica.

Accessori irrinunciabili

Goose tech: x-rays jacket

Cruelty-free: Save the duck

Oltre al culto della qualità e alla volontà di creare un prodotto di design dalla forte caratterizzazione moda, l’azienda si pone come obiettivo il rispetto degli attori coinvolti nell’intera filiera produttiva, dalla progettazione fino al consumatore finale. E a comprovare la bontà dell’idea ci sono i fatti, o meglio i numeri: 34,6 milioni di euro è, infatti, il fatturato registrato nel 2013 e oltre 2.500 sono i punti vendita della sua rete distributiva wholesale. Un trend di successo perciò, che negli ultimi anni ha incentivato la nascita di proposte sempre più diversificate: dalla stampa digitale – messa a punto dal laboratorio creativo di Gas – impressa sul tessuto del piumino, al servizio “taylor made” dedicato – già da qualche anno – offerto da brand come Prada (dal modello al tessuto, si può scegliere anche il proprio colore preferito). Oggi certamente è tornata in voga la finitura lucida abbinata a colori vivaci, che si addice soprattutto a chi veste con stile casual e un po’ originale anche lontano dai campi da sci, ma in città la scelta tra giacche matelassé e piumini si gioca tra palette più urbane, declinate dal classico blu alle varie nuance del grigio. Il piumino però, a seconda del peso, si presta a tante interpretazioni, concorrendo alla realizzazione di capi ibridi, come morbidi capispalla a imbottitura leggera da accoppiare a cappotti o giacche. Nella vasta gamma di modelli troviamo linee adatte a tutti i gusti e a tutti i fisici, da quelle comode e ampie abbinate a lunghezze inconsuete, a versioni “slim” più fascianti. La varietà del decoro della cucitura (che accoglie dando forma e contenimento alle piume) è un altro dettaglio da scegliere con cura: si spazia da cuciture orizzontali fitte, a quelle romboidali fino alle grandi partizioni. Dunque c’è solo da scegliere per assicurarsi una stretta calda e morbida contro il freddo.

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Paoloni