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Lifestyle

Il lusso corre online

Nel 2014 le vendite del settore in Rete hanno raggiunto 14 miliardi di euro ed entro il 2025 saliranno a 70 miliardi

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Il terzo mercato del lusso mondiale? Entro il 2025 dietro a Cina e Stati Uniti si piazzerà il Web, con vendite per 70 miliardi di euro, pari a una quota di circa il 18% dei 390 complessivi previsti per il settore. È quanto emerge dallo studio Fondazione Altagamma-McKinsey Digital Luxury Experience 2015, condotta su un panel di 6.400 core luxury consumer intervistati in otto mercati: Brasile, Cina, Corea del Sud, Francia, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

Secondo la ricerca, l’ecommerce dell’alto di gamma nel 2015 ha già raggiunto 14 miliardi di euro, che attualmente valgono il 6% del totale di 224 miliardi macinati dal comparto (merito anche della diffusione degli smartphone). E a vantare le migliori performance sono beauty e ready-to-wear. Cifre rilevanti, soprattutto se si considera che su base quinquennale hanno fatto registrare una crescita del 27% contro un +7% degli altri canali. Insomma, il digitale si configura sempre più come un vero e proprio canale retail, cui anche i grandi marchi del lusso dovranno prestare sempre più attenzione. Anche perché pure il 68% delle vendite offline è in realtà influenzato dalle informazioni raccolte in Rete, in special modo sui siti ufficiali dei vari brand.

Lo studio ha inoltre preso in considerazione i 21 touchpoint che contribuiscono alle decisioni di acquisto, evidenziando che dei cinque più influenti negozi nei centri città, passaparola, ricerca online, addetti alla vendita, siti Web dei brand – due rimandano al mondo digitale. Infine, da segnalare che, quando si parla di lusso, under 35 e baby boomer (over 65) hanno comportamenti simili sia in termini di uso dei dispositivi, sia per quanto concerne il tempo trascorso su Internet e social media.