Il valore della sconfitta
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Penso che sia necessario educare
le nuove generazioni al valore
della sconfitta.
Alla sua gestione.
A costruire un’identità capace
di avvertire una comunanza di destino,
dove si può fallire e ricominciare
senza che il valore
e la dignità ne siano intaccati.
A non divenire uno sgomitatore sociale,
a non passare sul corpo degli altri
per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari
e disonesti, di prevaricatori
falsi e opportunisti, della gente
che conta, che occupa il potere,
che scippa il presente, figuriamoci
il futuro, a tutti i nevrotici
del successo, dell’apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente
preferisco di gran lunga chi perde.
È un esercizio che mi riesce bene
e mi riconcilia con il mio sacro poco.
Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) è stato uno scrittore, cineasta e giornalista. Suscitò spesso polemiche per i suoi giudizi critici nei confronti della nascente società dei consumi.
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