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La preparazione tecnica e professionale è indispensabile. Così come, a volte, anche l'esperienza. Ma non bastano. Nell'ambito dei colloqui di lavoro i selezionatori prestano sempre più attenzione alle cosiddette soft skill, ossia quelle abilità sociali, comunicative e gestionali che permettono alle persone di attivare le energie all’interno di un gruppo di lavoro e di facilitare il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Ma quali sono quelle più importanti, da tenere presenti durante l'intervista per un nuovo impiego? L'agenzia per il lavoro e-work ha provato a selezionare quali sono.
Le soft skill più importanti che vengono valutate nel corso dei colloqui di lavoro
- Lavoro di gruppo: capacità di collaborazione, di ascolto, ma anche di manifestare la leadership
- Flessibilità: capacità di lavorare su ambiti diversi, con un atteggiamento disponibile e aperto
- Motivazione: approccio propositivo nei confronti dell’attività lavorativa quotidiana
- Creatività: capacità di andare oltre gli schemi, di offrire competenze che vanno al di là di quelle standard
- Gestione del tempo: rispettare le scadenze e saper mantenere il controllo dei tempi di lavoro in situazioni di stress e di urgenza
- Problem solving: capacità di individuare risposte e soluzioni, anche nei momenti di difficoltà o di stress
«Chi affronta un colloquio di lavoro è portato a enfatizzare il proprio percorso formativo e le proprie esperienze, sottovalutando l’importanza delle soft skill», spiega Paolo Ferrario, amministratore delegato di e-work, «ma il vero obiettivo di un selezionatore è quello di individuare lo stile personale del candidato, le sue competenze trasversali e intangibili, secondo il concetto di diamante che brilla, singolo e unico per le sue doti personali oltre che professionali». In un colloquio di lavoro viene infatti sempre più analizzata l’attitudine al lavoro di squadra, la capacità di comunicazione interpersonale, lo spirito d’iniziativa, la creatività, lo spirito imprenditoriale, la leadership, la capacità di presentazione, la capacità di imparare. L’obiettivo è quello di individuare lo stile personale del candidato, le sue competenze trasversali a quelle accademiche, necessarie in un’era fatta di uffici virtuali, di tecnologia, oltre che di “affollamento di professioni”.