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Lavoro

Un lavoratore su tre si ammala al lunedì

Il 30% dei certificati viene presentato all’inizio della nuova settimana di lavoro. Tra i più cagionevoli i lavoratori del sud Italia, mentre viene sfatato il mito del lavoratore statale perditempo

I lavoratori italiani si ammalano con un tempismo strategico: stando all’analisi condotta dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre su dati risalenti al 2012 (ultimo anno utile a disposizione), su oltre 13,3 milioni di certificati di malattia, più di 4 milioni (ossia il 30,7%) sono stati presentati al lunedì. Tradotto: un italiano su tre si ammala, guarda caso, proprio durante il fine settimana, e non si può presentare al primo giorno della nuova settimana di lavoro. Non solo: stando ai dati, nel 71,7% dei casi la guarigione avverrebbe entro i primi 5 giorni di malattia, per cui il 16,8% dei certificati giustificherebbe astensioni di un solo giorno, il 33% di due/tre giorni. Ergo: essendoci il fine settimana di mezzo, molti dei certificati del lunedì potrebbero risultare forzati…

NON TUTTI I MALATI SONO IMMAGINARI. “I dati vanno letti con grande attenzione. Sarebbe ingiusto e sbagliato strumentalizzare alcuni risultati che emergono da questa ricerca”, avvisa però Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia. “Nel fine settimana si concentrano le attività conviviali e quelle legate al temo libero. Con l’avvento della crisi, inoltre, sono sempre di più coloro che per risparmiare eseguono piccoli lavori di manutenzione nel proprio giardino o nell’abitazione in cui vivono. Iniziative che, in qualche modo, contribuiscono ad aumentare gli acciacchi degli italiani. Tenendo conto che molti medici di base il sabato e la domenica non svolgono la normale attività ambulatoriale, l’elevato numero di certificati che si riscontra al lunedì è in gran parte riconducibile a queste situazioni”.

PIÙ NEL PRIVATO CHE NEL PUBBLICO. Si sfata invece il mito dei dipendenti statali perditempo: sebbene siano loro i più cagionevoli, perdono meno giorni di malattia rispetto ai colleghi del settore privato. E se è vero che, in generale, ciascun lavoratore italiano si ammala in media 2,23 volte all’anno, rimanendo a casa per 17,71 giorni (media risultante dai 18,1 giorni del privato e i 16,7 del pubblico), la situazione può differire – e anche di molto – di regione in regione. Per esempio, in Calabria i giorni di malattia registrati nel 2012 dai singoli lavoratori pubblici arrivano addirittura a superare il mese (34,6 giornate), per poi salire a 41,8 giorni di malattia nel settore privato. Soffrono di frequenti problemi di salute anche i siciliani, a quota 19,9 giorni medi di malattia all’anno, i campani, con 19,4 giorni, e i pugliesi, con 18,8. Scoppiano invece di salute gli abitanti del Nord Est, Trentino Alto Adige in primis: qui ci si ammala per non più di 15,3 giorni l’anno. Virtuosi anche gli abitanti del Veneto (15,5) e dell’Emilia Romagna (16,3).