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Lavoro

Pensioni: anno nuovo, nuovo regime

L’anzianità slitta per tutti di un anno. Si andrà in pensione a 60-61 anni con almeno 35-36 anni di contributi. Al via anche nuove finestre mobili. Lo stato risparmierà 38 miliardi

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Con l’anno nuovo, il prossimo 1^ gennaio debutterà anche un regime pensionistico tutto nuovo, una nuova regolamentazione in materia di pensione. Ma cosa cambia? La novità più importante è l’aumento della quota per accedere alla pensione di anzianità. La quota, che assomma l’età anagrafica e quella di anzianità, salirà a 96 da 95 per i dipendenti. Fatti salvi i 35 anni minimi di contributi, si potrà andare in pensione a 60 anni, con 36 anni di contributi; oppure a 61 anni, con 35 anni di contributi. Condizioni ancora più rigide per gli autonomi, la cui quota salirà a somma 97, in questo caso l’età per il pensionamento non potrà essere inferiore a 61 anni. Non solo aumento delle quote, dal prossimo anno saremo alle prese con una vera e propria Riforma pensionistica, che dovrebbe permettere alle casse dello Stato di risparmiare all’incirca 38 miliardi di euro nei prossimi 10 anni.

Finestra mobileCambiano le regole di accesso alla pensione, con la previsione di una nuova finestra mobile. Con il precedente sistema, le “uscite” venivano raggruppate in base alla data di maturazione dei requisiti: due l’anno per la pensione di anzianità, quattro per quella di vecchiaia o per chi potesse vantare almeno 40 anni di anzianità. Il periodo di attesa non sarà più variabile ma uguale per tutti: 12 mesi per i dipendenti e 18 per gli autonomi, sia per la vecchiaia che per l’anzianità, compreso il caso dei 40 di contributi maturati. Dipendenti pubblicheIl 2011 è l’ultimo anno nel quale le dipendenti pubbliche potranno conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia con 61 anni. Dal 2012 infatti, in base ad una legge che recepisce una sentenza europea, la soglia sarà parificata a quella degli uomini e quindi portata a 65 anni. Invalidità: nuova campagna di controlliPer il triennio 2010-2012 l’Inps ha in programma una nuova campagna straordinaria di controlli sulle pensioni di anzianità, che prevede 100.000 verifiche quest’anno e 250.000 l’anno nel 2011 e nel 2012. Obiettivo smascherare coloro che non hanno diritto alla prestazione.