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Lavoro

Morti sul lavoro al minimo storico

Nel 2013 sono 660 i decessi accertati, il dato più basso dal 1954. Non diminuiscono le irregolarità sul lavoro, riscontrate nell’87,65% dei casi

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Le campagne di sensibilizzazioni che in questi anni hanno denunciato le morti sul lavoro e l’importanza della sicurezza iniziano a dare qualche frutto. A dirlo l’annuale relazione dell’Inail, che sottolinea come nel 2013 si sia toccato il minimo storico di 660 decessi accertati. Non certo un dato per il quale festeggiare, ma importante perché dimostra come il Paese stia andando nella giusta direzione: per trovare un numero inferiore occorre, infatti, risalire al 1954. Nello specifico, a fronte di 1.175 denunce presentate nel 2013, gli infortuni fatali accertati sono stati 660, di cui 376 fuori dell’azienda. Dal 2009, sono invece aumentate del 47% le denunce per malattia per un totale di quasi 52 mila unità (51.900). Di queste il 38% ha ottenuto il riconoscimento di causa professionale, mentre il 3% è ancora in istruttoria. C’è però ancora tanto da lavorare sul fronte della sicurezza sul lavoro: nel 2013 l’Inail ha controllato 23.677 aziende (il 68% appartenenti al settore terziario e il 28% al settore industria) riscontrando irregolarità nell’87,65% dei casi. Cresce però il numero dei lavoratori regolarizzati (+31% rispetto al 2012).