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Lavoro

Dopo i Millennials, arriva la generazione Z

Tecnologie, attenzione a salute e benessere, dialogo con i “fratelli maggiori”: ecco cosa chiedono i nati fra il 1995 e il 2012 alle aziende

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Sono nate a pochi anni di distanza l’una dall’altra, ma fra la generazione dei millennials e quella Z esistono sostanziali differenze. Infatti, se i giovani nati fra l’inizio degli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90 sanno cosa significa vivere senza internet e i social, i ragazzi e bambini venuti alla luce fra il 1995 e il 2012 stanno crescendo a pane e web. E questo sta lasciando impronte indelebili. Stando a uno studio condotto da Sodexo sui Workplace, rispetto ai loro “fratelli maggiori”, i ragazzi della generazione Z non solo sono meno ansiosi (il 19% dei millennials soffre di ansia), ma anche più convinti (l’84%) che, in un mondo dove il posto fisso è ormai un’utopia, la tecnologia potrà contribuire a costruire un futuro migliore. Fra i millennials, invece, solo il 25% crede in un miglioramento nel breve periodo. Oltre a un maggior ottimismo, vantano anche una maggiore intraprendenza: il 17% di loro è disposto a mettersi alla prova per diventare imprenditori di se stesso, contro l’88% dei loro predecessori che preferisce una cultura del lavoro collaborativa rispetto a una competitiva.

Le generazione Z ha le idee molto chiare

Le aziende che cosa devono fare dunque per andare incontro alle esigenze di quei due miliardi di ragazzi in tutto il mondo che oggi fanno parte della generazione Z, e che nel 2025 costituiranno oltre il 30% della forza lavoro? Secondo la Varkey Foundation di Londra, che ha intervistato oltre 20mila giovani in venti Paesi, occorre innanzitutto investire in nuove tecnologie e dare la massima priorità all’area salute e benessere, che per il 94% dei giovani coinvolti nel sondaggio è fondamentale. Inoltre, bisogna favorire l’integrazione fra Generazione Z e millennials perché i più giovani preferiscono ricevere consigli lavorativi da manager millennials piuttosto che dalla generazione dei baby boomers.