
I professionisti della finanza non devono più fare i conti solo con mercati e Borse difficilmente prevedibili. Ora anche le loro occupazioni salgono sull’altalena. L’Osservatorio Michael Page sulle professioni della finanza ha infatti rilevato che il mercato del lavoro in questo settore sta cambiano sensibilmente: complici un’internazionalizzazione sempre più accentuata e una produzione normativa in costante evoluzione, alcune professioni perdono interesse mentre altre sono in ascesa, sia in termini di domanda occupazionale sia in termini retributivi.
Tra i “tori” della finanza, ovvero le figure professionali più richieste, vi sono i private banker: gli esperti di investimenti, strumenti finanziari e negoziazione titoli possono anche ambire a una retribuzione media tra i 40 e i 60 mila euro annui nei primi anni di attività. Non va male anche ai compliance officer (esperti della supervisione e gestione della conformità a leggi, regolamenti, norme organizzative e standard di settore) con una retribuzione media annua dai 50 mila agli 80 mila con 4/7 anni di esperienza e ai risk manager (controllo dei rischi nei vari ambiti: dai rischi operativi ai rischi di credito ai rischi di mercato) con retribuzioni iniziali tra i 30 e i 50 mila euro l’anno.
Ma nella schiera dei tori non mancano new entry e revival: tra le professioni emergenti del settore, Michael Page segnala l’investment advisor (un consulente capace di offrire assistenza mirata anche sugli strumenti finanziari più complessi a clienti molto facoltosi) la cui retribuzione varia da 45 a 65 mila euro per profili con 4/6 anni di esperienza, mentre ritorna in auge il ruolo dell’analista finanziario (esperto nel determinare la struttura di capitale ottimale delle aziende e i loro bisogni di finanziamento) con retribuzioni iniziali tra i 30 e i 50 mila euro l’anno.
Gli orsi della finanza sono invece i direttori amministrazione, finanza e controllo (Cfo): nonostante i loro compensi restino tra i più elevati del settore (da 70 a 120 mila euro, con 8/12 anni di esperienza), scende la loro richiesta sul mercato del lavoro. Prima di gettarsi nell’imprevedibile mondo della finanza, quindi, meglio decidere bene a quale figura ambire: tanto studio e stress, potrebbero non essere ripagati come anni fa.