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Lavoro

Lavoro flessibile, questo sconosciuto

In Italia resta un’utopia: le imprese nazionali sono tra le meno propense a concederlo. Colpa di una cultura aziendale arretrata, in grado di sfruttare poco il progresso tecnologico

C’è un reale desiderio tra i dipendenti di avere una flessibilità lavorativa e si riscontra un’apertura delle aziende in tale direzione ma, in pratica, l’Italia è uno dei paesi in cui il lavoro flessibile è una realtà quasi sconosciuta. Maggiormente propense a concedere un simile rapporto ai propri dipendenti sono infatti le imprese dell’Europa occidentale, in particolare di Germania, Regno Unito e Norvegia, mentre Belgio, Portogallo e Italia sono tra i paesi meno inclini. Solo il 49% dei dipendenti ha infatti l’opportunità di lavorare in maniera flessibile e meno di un terzo riceve linee guida (26%), nonostanteil 68% delle imprese italiane dichiari di consentire il lavoro flessibile e il 71% di esse afferma di disporre di politiche e linee guida nella propria organizzazione, come rilevato da un sondaggio di Microsoft condotto da Vanson Bourne e rivolto ai responsabili aziendali di 15 paesi dell’Europa occidentale. Un gap che dimostra come il passaggio dalla teoria alla pratica sia ancora distante, con la riluttanza delle aziende italiane nell’implementazione di una reale strategia per trasformare in realtà le nuove modalità di lavoro.Il sondaggio di Microsoft ha anche messo in luce i benefici che porterebbe una flessibilità in ambito lavorativo: incremento di produttività, il risparmio sui costi e un aumento della soddisfazione dei dipendenti. Tra le organizzazioni che hanno recepito questi input e che rendono possibile il lavoro flessibile, più di 7 su 10 (74%) permettono ai dipendenti di utilizzare i dispositivi personali per scopi lavorativi, mentre il 66% fornisce una combinazione di tecnologie di base che consentono uno stile lavorativo più flessibile (un portatile, uno smartphone e una connessione remota alla rete aziendale). Ma, se la tecnologia è il fattore abilitante, i prerequisiti per ottenere i migliori risultati dall’adozione di prassi lavorative flessibili sono una leadership e una cultura aziendale di trasparenza e fiducia solide. Ecco quello che deve cambiare prima di tutto.