
Una pubblicità progresso della Fondazione Its
Tasso di occupazione: 55%. Grado di soddisfazione: 82%. Nessuna scuola in Italia può garantire dati simili a quelli degli Its, gli Istituti tecnici superiori nati nel 2010 (59) come punto di riferimento per i poli produttivi italiani.
I dati del rapporto Censis testimoniano il successo dell'iniziativa delineandone alcune criticità. Partiamo dai settori più efficienti, a partire da quello della mobilità sostenibile che vanta l'82,1% di occupati su 209 diplomati, il numero più alto di iscritti. Meno efficienti i corsi sul sistema agroalimentare e sul sistema casa.
TERRITORIO. Pur essendo più presenti al Sud (32,8%, contro il 21,9% del Nord Ovest e il 23,4% del Nord Est), sono Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto le regioni con l’offerta formativa più allettante: in Liguria 24 corsi su 33 sono realizzati dall’Its Accademia mercantile (ma il 22,8% degli iscritti agli Its cambia provincia e il 7,7% regione)
L'offerta degli Its non si rivolge solo ai neodiplomati, ma l'età media degli iscritti - per il 75% maschi - è 21-22 anni con un quinto di studenti over 25 (spesso lavoratori in cerca di formazione specializzata).
PROBLEMI. Nonostante tassi altissimi di soddisfazione (il 28,4% lo è molto, il 54% abbastanza), restano delle criticità: il contatto con le imprese, l’ organizzazione, le attività pratiche gli stage. Per quanto riguarda le aziende, i datori di lavorano apprezzano la qualità della formazione, ma soprattutto «l’efficacia dell’integrazione tra formazione teorica e formazione in azienda, che permette di ottenere figure professionali in grado di inserirsi proficuamente nel mondo del lavoro, avendo non solo competenze tecniche ma soprattutto conoscenza dell’organizzazione e della cultura aziendali».