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Lavoro

Ikea sbarca in Abruzzo, ma dice no ai raccomandati

Il colosso svedese dell’arredamento in risposta alle pressioni di un assessore regionale e della sua lista di candidati da assumere nel nuovo negozio di San Giovanni Teatino

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Raccomandazioni? No, grazie. Siamo svedesi. Pare che sia questo il senso della lettera recapitata dal gruppo svedese dell’arredamento a un noto (quanto anonimo) politico abruzzese, reo di aver insistito nel segnalare (ovvero raccomandare) una serie di persone volenterose di rientrare tra i circa duecento fortunati prossimi assunti Ikea. Fortunati, perché per il nuovo punto vendita dell’azienda svedese, la cui apertura a San Giovanni Teatino, tra Pescara e Chieti, è fissata per il luglio del 2012, sono arrivate oltre 30mila candidature, tutte rigorosamente on line.

Un processo iniziato lo scorso gennaio che, dopo una prima scrematura dei curricula in base alle competenze dichiarate, è già alla fase due con Ikea che ha avviato colloqui telefonici con i candidati, cui seguiranno a breve incontri di gruppo e individuali. Nessuno spazio alle raccomandazioni quindi, come invece sperava l’assessore regionale abruzzese nella sua missiva, formalmente una «richiesta di informazioni sull’esito della selezione dei seguenti candidati … » alla quale non mancava di allegare una lista di nomi.

A rivelare la notizia, solo parzialmente confermata da Ikea, è il coordinatore regionale Giovani dell’Italia dei Valori, Giampiero Riccardo. Così come emerge dalle dichiarazioni del responsabile comunicazione di Ikea Italia, Valerio Di Bussolo: «Non mi risulta che il nostro gruppo abbia mandato alcuna lettera. È vero invece che un politico abruzzese ha chiesto come stavano andando i colloqui di alcuni candidati. Ovviamente non diamo informazioni a terzi di questo tipo, visto che abbiamo un rapporto diretto e unico con ciascun candidato, a cui diamo notizie a selezione avvenuta».