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Lavoro

La guerra dei cervelloni

Datalogic non trova ingegneri, Lamborghini guida la Motor Valley a caccia di ingegneri in California: la corsa alla risorse umane più qualificate sarà decisiva per il futuro

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La corsa ai cervelloni garantirà la sopravvivenza delle aziende italiane nel settore tecnologico e non. «Dobbiamo assumere una cinquantina di ingegneri, oltre metà in Italia. Siamo un’azienda di elettronica, ma servono anche ingegneri informatici, meccanici e ottici». è l’appello di Valentina Volta al Corriere della Sera. La Datalogic della sua famiglia fa però fatica a «a trovare e persone nei tempi e nel numero necessari per accelerare i piani di sviluppo»: «Da un lato chiediamo standard molto elevati, dall’altro dobbiamo essere attrattivi perché oggi gli ingegneri ricevono offerte da aziende come Amazon e Intel che, per le dimensioni che hanno, possono offrire compensi molto rilevanti», ammette la Ceo.

LAMBORGHINI A CACCIA DI INGEGNERI IN SILICON VALLEY

Sempre dall’Emilia, invece, c’è chi è partito in contopiede. Lamborghini, infatti, ha avviato una collaborazione tecnologica col Center for Automotive Research dell’ateneo di Stanford. Il Ceo Stefano Domenicali ha guidato la spedizione a Palo Alto per trovare le migliori menti che possano permettere di realizzare la supercar del futuro, concentrato di lusso e qualità ma appetibile per quei Millennials che sembrano rifiutare tali valori.

Domenicali ha voluto incontrare di persona alcune decine di studenti di ingegneria meccanica ed elettronica: «Qui siamo nel cuore della “Tesla Nation”: tutti guardano al futuro in termini di auto che si guidano da sole e di propulsione elettrica», ha ricordato Domenicali. «Noi dobbiamo essere necessariamente su una diversa lunghezza d’onda: incarniamo una nicchia del mercato nella quale l’acquirente tiene molto all’esperienza di guida e vuole motori con caratteristiche estreme e uniche». Lamborghini ha incontrato anche Apple, alla ricerca di possibili forme di collaborazione, ma sta anche collaborando alla creazione di un consorzio con le altre marche della Motor Valley (Ferrari, Maserati, Ducati, Dallara e le scuderie di F1 Toro Rosso e Haas) per attirare giovani talenti.

GUERRA DEI TALENTI

L’auto connessa renderà sempre più urgente la ricerca di “cervelloni”, ma sono tanti i settori che hanno fame di ingegneri. La Boeing insieme ad altre aziende del settore aerospaziale ha organizzato un open day per gli ingegneri delle università napoletane, mentre il nuovo team del programma di ricerca Rehab Technologies IIT-Inail Lab, con sede a Genova, si è affidato a Monster per reclutare ingegneri in tecnologie robotiche. Persino la bergamasca Brembo si è trovata in difficoltà nel reperire figure di livello da inserire nel suo organigramma.

Sembra dunque diventata ormai globale la guerra dei talenti che sembrava limitata alla Silicon Valley fino a qualche tempo fa. A fine 2015, infatti, le grandi aziende dell’area – Google, Apple, Intel e Adobe – furono costrette a patteggiare 415 milioni di dollari per aver portato avanti una serie di accordi segreti per evitare di sottrarsi dipendenti a vicenda, ma anche per limitare le richieste di aumento e promozioni da parte dei dipendenti.