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Lavoro

Congedi parentali, i papà siciliani sono i più premurosi

Sull’isola tre padri su dieci hanno approfittato dell’opportunità contro la media nazionale del 12%

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I papà siciliani sono i più affezionati… al congedo parentale. Più di tre padri su dieci (34,7%) nell’isola hanno fatto ricorso al congedo parentale per la nascita di un figlio contro una media nazionale del 12%. Lo dicono i dati Assiteca, principale broker assicurativo italiano indipendente quotato all’Aim di Borsa Italiana, per l’edizione 2015, che ha inserito questo parametro nel suo premio (clicca qui per saperne di più) dedicato al welfare aziendale nelle imprese italiane. Le aziende possono iscriversi sul sito fino al 25 ottobre.

Ribaltare le pari opportunità

L’incidenza sul totale dei congedi parentali da parte dei papà vede dietro la Sicilia, il Lazio con un 18,4%, seguito da Sardegna (16,7%), Trentino Alto Adige (15%), Liguria (14,8%) e Valle d’Aosta (14,8%). I papà di Veneto (8,1%), Lombardia (8,1%) e Piemonte (8,4%) sono, invece, agli ultimi posti nel nostro Paese nella scelta di accudire i figli nei primi anni di vita. In termini assoluti, il numero di padri in congedo ha sfiorato le 6 mila unità nel Lazio, seguito da Lombardia (oltre 5.400 congedi), Sicilia con quasi 4 mila adesioni ed Emilia Romagna con oltre 3.400 casi.

IL PREMIO. Il Premio Assiteca La gestione del rischio nelle imprese italiane che quest’anno è focalizzato appunto su “Welfare in Azienda: pratiche e modelli vincenti” cerca le aziende italiane che più si distinguono nelle politiche di welfare aziendale. «In un periodo di grave incertezza come quello attuale», sottolinea Luciano Lucca, presidente di Assiteca «nel quale sempre più i lavoratori, con livelli salariali generalmente più contenuti rispetto alla media europea, trovano problematico l’accesso ai servizi del welfare pubblico messo in discussione dalle ristrettezze di bilancio, dalla crisi finanziaria e dall’evoluzione demografica, le imprese, grandi, medie o piccole che siano, devono preoccuparsi di proteggere il loro asset più importante, ovvero il capitale umano».