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Lavoro

Accordo Electrolux-sindacati, il sì dei lavoratori via referendum

Il prossimo 29 e 30 marzo i dipendenti Electrolux voteranno sul nuovo piano industriale che prevede meno esuberi e incentivi fino a 30mila euro per l’esodo volontario

Per raggiungere l’intesa ci sono volute quasi 20 ore di trattative, ma alla fine sull’accordo preliminare per Electrolux sono arrivate tutte le firme dei sindacati. Il nuovo piano prevede meno esuberi – 453 a Susegana (Tv) e 287 a Porcia (Pn), 60 in meno rispetto ai piani dell’azienda – e i lavoratori ottengono la conferma del ruolo strategico dell’Italia nella produzione degli elettrodomestici e l’uso di ammortizzatori sociali. Per i dipendenti che si dimettono ci sono 22mila euro di incentivi, a cui si aggiungono 15 mila euro per finanziare progetti di autoimprenditorialità. Gli incentivi raggiungono 30 mila euro per chi è disposto a lasciare entro giugno. Oltre a evitare licenziamenti l’accordo “prevede forme di rotazione della riduzione di orario e accompagna l’eventuale ricollocamento” sottolinea il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, mentre Paolo Romani, ministro dello Sviluppo economico, ricorda i 6 mila posti di lavoro salvati, “segno tangibile e concreto di come il Governo stia tutelando l’industria italiana”. L’impegno dell’esecutivo continuerà anche dopo la firma definitiva, prevista per il 31 marzo, all’interno del comitato di garanzia dell’accordo al quale l’azienda dovrà riferire periodicamente. L’ultima parola, ora, spetta ai lavoratori, che si pronunceranno sull’accordo al referendum del 29 e 30 marzo.