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Hi-Tech

Tecnocafoni: i maleducati con tablet e smartphone

Più la tecnologia avanza e più il bon ton sparisce. Ecco il ritratto dei tamarri hi tech: quelli che “mai senza lo smartphone”, “mai senza facebook” anche in riunione. Quelli che “whatsappano” anche quando gli parli in faccia e maneggiano il telefonino anche nei momenti più intimi

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Più la tecnologia avanza più la maleducazione cresce, ed ecco fiorire i “Jessica e Ivano” del “famolo strano” hi tech: i tamarri social-dipendenti che guardano facebook in continuazione, gli ossessionati dello smartphone che armeggiano con il dispositivo anche in riunione, o gli urlatori “audiolesi” che sbraitano al telefonino incuranti di chi gli sta intorno, i cyber-marpioni che molestano le loro prede via mail o social, o i noiosi self-made pr che spammano la time-line dei propri amici su Facebook con inviti a eventi e robaccia promozionali. Questi figure moleste sono tante e troppe, tante quante sono le novità tecnologiche che affollano le vetrine dei centri commerciali. Potrebbero essere i tuoi vicini di casa o tuoi colleghi di lavoro: sono i cafoni della mala “tecno”educazione.

Sono soggetti affetti da inopportuna “dipendenza da tecnologia mobile” che non conoscono limite all’uso dello smartphone o tablet, che disturbano il proprio prossimo con i propri dispositivi e che scambiano le “amicizie sui social” con le vere relazioni interpersonali. I “mal-tecno-educati” sono il frutto di quella che viene chiamata mobile incivility, la maleducazione dei dispositivi mobili, diffusa anche qui in Italia.

Questo fenomeno è stato oggetto di uno studio condotto da Found!, mood communication agency, che ha intervistato on line un campione di 1.500 persone (maschi e femmine, tra i 16 e i 65 anni) con metodologia Woa (Web opinion analysis).

GUARDA LA GALLERY: LE 10 SITUAZIONI TIPICHE DELLA MOBILE INCIVILITY

Monitorando i social, blog, forum e community dedicate è stato scoperto quali sono i comportamenti “mal-tecno-educati” più odiati: primo tra tutti l’utilizzo dello smartphone nell’orario di lavoro (66%), poi l’essere sempre appiccicati al cellulare (58%) e la suoneria a tutto volume che squilla nei momenti più improbabili (55%) –vedi intimità e tempo libero.«Il rischio che questa invasione hi tech porta con sé è quello di perdere vista le cose più importanti della vita, come le relazioni interpersonali e lo scambio di opinioni faccia a faccia che, con il tempo e con l’intensificarsi dell’evoluzione tecnologica diventano sempre più rari» spiega il sociologo Saro Trovato, fondatore di Found!.

La ricerca mostra che i “tecno-cafoni” sono maggioranza adulti tra i 35-50 anni (71%) e giovani tra i 18 e i 25 anni (54%), seguiti dai senior tra i 55 e i 65 anni (34%), che, complice la scarsa dimestichezza tecnologica, sbagliano a impostare il volume della suoneria del telefonino torturando così i timpani del loro prossimo. Per quanto riguarda il “mobile bon ton” le donne sono le più educate con il (34%), gli uomini meno con il 49%. E i comportamenti più odiati? I maschi detestano l’utilizzo dello smartphone durante le ore di ufficio e in riunione di lavoro (66%), stare costantemente appiccicati al telefonino (58%) e l’invio incessante di sms da parte della compagna (43%). Le femmine, invece, odiano la suoneria a tutto volume in spiaggia e sui mezzi pubblici (73%), chi utilizza il cellulare durante i pasti (64%) e gli uomini che controllano ogni minuto le notizie sportive nei momenti di intimità (57%).

Found!, inoltre, ha scoperto anche i luoghi dove si consumano più atti di maleducazione “mobile”: in ufficio (56%), sui mezzi pubblici (44%), e udite udite, in camera da letto (39%) e in cucina (36%). Non solo, la ricerca mostra anche quali sono i “dispositivi” più molesti: al primo posto lo smartphone (78%) seguito dal tablet (40%), pc (33%) e la cara vecchia tv (28%).Come mettere fine alla mobile incivility? Ce lo svelano gli intervistati della ricerca: prima di tutto non utilizzare il telefono per nessun motivo durante le conversazioni e i momenti intimi (52%), poi diminuire drasticamente il volume di ascolto di lettori mp3, tv e impianto hifi (44%), e limitare le ore connessione ai social stabilendo un tempo massimo (42%).

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