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Hi-Tech

Samsung, richiamati i Note7: danni per almeno 1 mld di euro

I vertici del gruppo sottolineano l’enorme danno di immagine ed economico. Ritardato il lancio del dispositivo che, in Italia, avverrà a ottobre

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Una campagna di richiamo internazionale per i nuovi Samsung Note7. È quanto è stato confermato nei giorni scorsi dalla stessa società produttrice del dispositivo, che ha dovuto correre ai ripari di fronte ai problemi riscontrati in alcune batterie – si parla di 35 su 2,5 milioni di pezzi venduti – che prendono fuoco. I vertici della divisione mobile di Samsung avevano parlato di un “impatto enorme” sia in termini di immagine sia di ricadute sui conti e sui profitti.

Alcuni quotidiani finanziari hanno stimato che il solo ritiro degli apparecchi già venduti costerà circa un miliardo di euro; ma i costi non si fermeranno qui e a essi si aggiungeranno i mancati introiti (Bloomberg stima che l’impatto negativo varrà ‘solo’ il 5% dell’utile netto di 20,6 miliardi di dollari previsto per Samsung nel 2016 e parte dei costi dovrebbero poi gravare sui fornitori delle batteria ‘incriminata’). Secondo quanto comunicato da alcuni siti coreani, il 70% delle batterie è stata prodotta da una consociata del colosso di Seul, la Samsung SDI Co, e per il 30% dalla ATL – Amperex Technology di Hong Kong. La commercializzazione del phablet sul mercato italiano, prevista per il 2 settembre e bloccata, dovrebbe avvenire a ottobre.

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