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È l’appuntamento per eccellenza per chiunque si occupi di tecnologia e, anche quest’anno, il Consumer Electronic Show di Las Vegas (7-10 gennaio) si è dimostrato all’altezza per numero di partecipanti e proposte (oltre 150 mila visitatori e 20 mila prodotti presentati da 3,200 espositori).
In questa corsa all’ultima innovazione, però, c’è chi si è permesso il lusso di rallentare, aspettando, prima di mettere mano al portafoglio, che i prezzi si abbassino e che le tanto decantate innovazioni si diffondano davvero sul mercato (pensiamo a quanto accaduto all’Hd Dvd, battuto dal Blu-Ray). Da qui è partita la provocazione del giornalista del The Wall Street Journal Farhad Manjoo, di fronte alle ultime novità che, in particolare, dovrebbe rivoluzionare ancora una volta il “vecchio” televisore di casa. Schermo curvo (il modello da 105 pollici di Samsung fino allo schermo pieghevole, sempre di Samsung) e 4k, l’ultra Hd (la nuova serie AX800 di Panasonic) sono gli ultimi trend: il primo offre un angolo di visione più ampio, il secondo un ulteriore miglioramento della qualità dell’immagine.
Progressi importanti, ma non sufficienti a far mettere da subito mano al portafoglio. Nell’articolo The Future of TVs? There Is No Future , Manjoo riflette: «La televisione è ferma in un cul-de-sac innovativo. Nel suo hardware non ci sono idee innovative per le quali valga la pena pagare. Così, grazie alla concorrenza e alle efficienze produttive, il prezzo dei buoni televisori continua a scendere». Vale davvero la pena acquistare un televisore con risoluzione ultra Hd adesso che ci siamo abituati all’Hd? Meglio sarebbe, invece, concentrarsi su un’unica interfaccia che permetta di gestire tutti i dispositivi connessi alla Tv. E visto che questo non è ancora possibile (l’unico ad aver in parte centrato l’obiettivo è Microsoft Xbox One, a patto di ingenti investimenti), tanto vale aspettare. «Perché», conclude il giornalista, «se il 4k decollerà davvero, in un paio d’anni avrai un televisore migliore a un prezzo inferiore rispetto a quanto spenderesti oggi». E potrebbe essere proprio uno di quelli adocchiati quest’anno a Las Vegas.