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Hi-Tech

Apple, brevetti violati: maxi multa da 206 milioni di dollari

Il processo intentato dall’Università del Wisconsin condanna Cupertino

Ennesima ombra su Apple. La controversia con l’Università del Wisconsin sul brevetto di alcuni chip per smartphone si è risolta a sfavore di Cupertino, che è stata condannata a pagare una maxi multa da 206 milioni di dollari.

LA SENTENZA. È questa la sentenza del tribunale distrettuale di Madinson, cui i ricercatori della University of Wisconsin si erano rivolti: Andreas Moshovos, Scott Breach, Terani Vijaykumar, e Gurindar Sohi avevano denunciato alla giustizia il colosso di Jobs, che avrebbe utilizzato delle tecnologie da loro brevettate per i processori Apple A7, A8 e A8X, montati su vari modelli di iPhones e iPad.

BREVETTI VIOLATI. I chip oggetto del contendere sarebbero stati brevettati nel 1998, e avrebbero lo scopo di migliorare l’efficienza dei microprocessori; gli inventori dei chip, che hanno citato Apple in giudizio anche grazie all’organizzazione non-profit Wisconsin Alumni Research Foundation, dichiarano di aver impiegato almeno 11 anni di lavoro sul progetto di cui poi Cupertino si è appropriata indebitamente.

RICORSO ANNUNCIATO. Da Apple nessun commento; è certo che la difesa dell’azienda, che si era basata sull’invalidità dei brevetti depositati, è stata rifiutata su tutta la linea dalla corte. Cupertino ha comunque annunciato il ricorso, mentre si prepara ad un nuovo processo: l’Università del Wisconsin, infatti, ha già intentato un’altra causa separata per la violazione degli stessi brevetti nella costruzione di iPhone 6 e 6S.