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Non c’è due senza tre

Mancano solo pochi mesi all’edizione 2014 della Ryder Cup, in programma dal 26 al 28 settembre, e l’Europa sogna il terzo successo consecutivo

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Chi lo avrebbe mai detto? Eppure è successo anche da noi, terra tipicamente “pallonara”, che per un week end l’attenzione e soprattutto il tifo potessero riversarsi su alcuni signori (alcuni abbigliati in modo un po’ stravagante) intenti a colpire sì una sfera, ma molto più piccola, anche loro su un “prato”, ma senza porte e con solo alcune buche posizionate qua e là… È vero, si tratta di una situazione che si verifica una volta ogni due anni, ma non si può più negare che la Ryder Cup abbia saputo trascinare davanti alla tv, su giornali e siti Web, centinaia di migliaia di italiani fino ad allora sensibili solamente ad altri eventi sportivi e mediatici. Il merito va sicuramente ai nostri campioni, Francesco ed Edoardo Molinari e più recentemente Matteo Manassero, che – instradati da Costantino Rocca negli anni ’90 – hanno saputo attirare verso il golf un numero crescente di appassionati. La Ryder Cup del 2010 in Galles e quella in Usa del 2012 con la doppia vittoria europea sono stati due momenti di grandissimo sport in cui il golf ha mostrato un lato di sé, la componente di squadra, che in pochi sospettavano, con cornici di pubblico, a bordo campo e a casa, non solo particolarmente accese nelle manifestazioni di supporto e tifo, ma di livello assoluto per numeri, ritorno economico e audience. Un evento in cui l’Europa (unico caso nello sport… e non solo) ha partecipato come una sola entità, unita e vincente, e ora punta – mancano ormai pochi mesi all’edizione 2014 (26-28 settembre a Gleneagles in Scozia) – a quello che sarebbe uno storico traguardo, il terzo successo consecutivo: triplete o hat-trick (vista la location).

QUELLI CHE…È UN BUSINESS

La Ryder Cup è il terzo evento sportivo più importante al mondo, almeno in termini di numeri televisivi e copertura da parte dei media, dopo la Coppa del Mondo di calcio e i Giochi Olimpici. Un risultato che questa competizione ha saputo costruirsi negli ultimi anni grazie al continuo aumento di popolarità del golf e dei personaggi che ne caratterizzano le vicende (Tiger Woods, nonostante le vicissitudini extra sportive rimane di gran lunga l’atleta più pagato e più conosciuto al mondo). A Gleneagles si attende una presenza giornaliera di circa 45 mila persone sul campo (per arrivare a 52 mila con il personale di staff, media ecc.), la richiesta di biglietti è stata del 38% maggiore rispetto al 2010 in Galles e i fortunati che assisteranno dal vivo arriveranno da 75 diversi Paesi. Senza contare che l’audience tv è stimata intorno ai 600 milioni di spettatori, mentre a raccontare l’evento saranno i 1.200 giornalisti accreditati.

IL PROLOGO

La location si alterna tra Usa e Europa, sempre su campi britannici, con l’unica eccezione del 1997 quando, in onore di Severiano Ballesteros, venne scelto Valderrama, in Spagna. La Scozia sarà sede solo per la seconda volta, dopo la prima esperienza dell’edizione 1973. E poi nel 2018, per la seconda volta, la Ryder Cup varcherà la Manica per approdare a Le Golf National nei pressi di Parigi.DOVENel 1921, con sei anni di anticipo sulla prima edizione, proprio a Gleneagles, una ventina tra i migliori giocatori americani e britannici si incontrarono per una sfida che, di fatto, fece nascere l’idea di qualcosa di più di un semplice incontro amichevole. Da qui, nel 1927, la Ryder Cup.

UN PO’ DI STORIA

La Ryder Cup come la conosciamo oggi, in realtà, nasce in tempi recenti, in particolare nel 1979, quando Usa, Gran Bretagna e Irlanda decisero di estendere ai giocatori del “resto d’Europa” la possibilità di convocazione per la competizione che diventò, in tal modo, la prima (e, per ora) unica occasione in cui Usa ed Europa, appunto, competono come due entità omogenee (un primo cambiamento si ebbe nel 1973 quando alla Gran Bretagna, iniziatrice della competizione insieme con gli Stati Uniti, venne affiancata l’Irlanda). Un passaggio che, pensando all’epoca in cui avvenne e alle successive dinamiche politiche ed economiche del Vecchio Continente, assume un significato quanto meno premonitore. L’origine del torneo ha però radici lontane, nel 1927, per iniziativa di Mr. Samuel Ryder, come occasione di confronto tra i migliori giocatori dell’epoca al di là e al di qua dell’Oceano Atlantico, al Worcester Country Club in Massachusetts (vittoria Usa). Si svolge ogni due anni – erano i dispari fino al 2001 quando per i fatti dell’11 settembre venne rinviata al 2002 e da lì si è continuato negli anni pari (l’unica interruzione avvenne in occasione della seconda Guerra Mondiale, tra il 1939 ed il 1948) – ed è un torneo privo di premi in denaro ma impostato esclusivamente sull’onore e sull’importanza di rappresentare la propria parte. Guardando i risultati, dopo l’allargamento della base cui attingere i giocatori, la situazione si è riequilibrata. Gli Usa, infatti, nelle precedenti 18 edizioni avevano dominato in modo nettissimo (unici successi dell Gran Bretagna erano datati ’29, ‘33 e ’57, più un pareggio nel ‘69), mentre dal ’79, la tendenza è invertita con nove vittorie europee, sette statunitensi e un pareggio.

LA FORMULA

Anche la formula non è sempre stata la stessa, se non in uno dei suoi elementi centrali: gli incontri sono tutti match play dove vince chi si aggiudica il maggior numero di buche sulle 18 totali. È dal 1979, anno della prima partecipazione della squadra europea al completo, che si gioca con la formula attuale: otto incontri foursome e otto four ball, disputati tra venerdì e sabato e12 incontri singoli alla domenica. I due capitani scelgono i giocatori per gli incontri a coppie (selezionando i più in forma e quelli che meglio reggono la tensione data dal giocare in due) e la sequenza di coloro che scenderanno in campo per i singoli: si tratta di un aspetto strategico in quanto i primi a giocare possono essere fondamentali per un’eventuale rimonta (come a Maedinah, nel 2012) o per creare il vantaggio. I vincitori di ogni incontro si aggiudicano un punto, in caso di pareggio viene assegnato mezzo punto. La Ryder Cup va a chi raggiunge almeno 14,5 punti (sui 28 in palio) mentre, in caso di pareggio rimane alla squadra detentrice.

ITALIANS DO BETTER

Nel 1995 Costantino Rocca (tre partecipazioni, ’93,’95,’97) ha messoa segno una hole in one (buca in un sol colpo) alla buca 6par 3 di Oak Hill in Usa, contribuendo alla vittoria europea in terra americana. Francesco ed Edoardo Molinari sono stati i primi fratelli a partecipare insieme (e a vincere) in una edizione della Ryder Cup (Celtic Manor, Galles 2010).

UN ANNO IMPORTANTE PER LA SCOZIA

Per chi volesse programmare un viaggio nella Home of Golf è interessante sapere che il 2014 è decisamente un “anno scozzese”: oltre alla 40esima edizione della Ryder Cup, infatti, la terra di Braveheart ospita Homecoming Scotland, un programma volto a presentare il meglio dell’offerta enogastronomica, delle risorse naturali e della produzione culturale. Tra luglio e agosto avranno, invece, spazio i Giochi del Commonwealth con oltre 6.500 atleti impegnati in 17 discipline. La stagione migliore per giocare, in uno dei 550 campi da golf della regione, è tra aprile e settembre, ma il clima, seppur più mite che in inverno, rimane alquanto variabile: da portare sempre in sacca, quindi, indumenti per affrontare repentini cambiamenti meteorologici, sia in termini di pioggia che di vento e temperatura. È opportuno prenotare i tee time e verificare il dress code previsto dal circolo in cui si intende giocare (jeans, t-shirt ecc. potrebbero non essere ammessi).

BIGLIETTI SOLD OUT

Probabilmente è meglio accantonare le speranze per questa edizione. Almeno, per quanto riguarda i biglietti per i tre giorni di competizione. Sono rimasti, forse, ancora disponibili dei tagliandi per l’ingresso ai cosiddetti “Practice days” (martedì, mercoledì e giovedì, compresa la cerimonia d’apertura), in cui i giocatori provano il campo e definiscono le tattiche di gioco. A dire il vero, si tratta di occasioni uniche di vedere da vicino, senza la calca dei momenti della gara, i campioni che si allenano e sperimentano i colpi. Il sistema per aggiudicarsi un biglietto, infatti, è scattato con grande anticipo e con un meccanismo non semplicissimo. Previa registrazione, con foto annessa, dal 10 giugno al 22 luglio 2013 c’era la possibilità di inoltrare on line la richiesta. Proprio tra questi dal 12 e 19 agosto verranno estratti a sorte i fortunati. Di certo moltissimi dovranno restare davanti alla Tv a seguire le gesta dei tre giorni di Ryder Cup. Ma se è preclusa la via diretta per entrare in possesso di biglietti, non è detto che, abbinati a pacchetti, magari comprensivi di viaggio e accomodation, non sia ancora aperta una strada. Su www.rcts.co.uk e www.visitscotland.com sono molte le opzioni che possono tenere viva la speranza.

IL CAMPO DI GARA

Il percorso, Il Pga Centenary Course di Gleneagles, seppur incastonato in uno dei punti più tipici della Scozia (il Perthshire, in cui si gioca a golf sin dal 15esimo secolo), potrebbe fornire qualche punto favorevole al team Usa, essendo stato disegnato da uno dei giocatori americani più forti della storia, vincitore di 18 Major, record imbattuto, Jack Nicklaus che, commentando l’opera appena compiuta, parlò della «più bella zona del mondo in cui avesse avuto l’occasione di lavorare».

Credits Images:

C’è anche lo svedese Peter Hanson tra i giocatori del Vecchio Continente che si sono aggiudicati sia il trofeo del 2010in Galles, che quello del 2012 negli Usa