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Link a siti pirata, condannata Yahoo!

Il motore di ricerca facilita la violazione di copyright quando i risultati della ricerca conducono a siti per la visione in streaming o il download di film illelgalmente

Una sentenza senza precedenti al mondo, che promette di rivoluzionare la normativa sulla violazione del dritto di copyright in rete. È il provvedimento che arriva dalla nona sezione del Tribunale d Roma nel caso Open Gate contro Yahoo!. Il giudice ha stabilito che il motore di ricerca statunitense è responsabile di «facilitazione di violazione del copyright» ogni qualvolta che non rimuove dai risultati della ricerca link a siti pirata che permettono la visione in streaming o il download di film senza possederne i diritti. Ma non è responsabile a priori, lo diventa solo dal momento nel quale gli arriva la segnalazione della presenza di siti illegali tra i suoi risultati. A scatenare il caso la controversia tra Yahoo! e Pfa, l’azienda che distribuisce in Italia il film iraniano About Elly, già vincitore due anni fa di un Leone d’Argento a Berlino. Pfa dopo aver notato che se si cercavano le parole About Elly su Yahoo! apparivano soprattutto link a siti che consentivano di scaricarlo o vederlo gratis, illegalmente, aveva chiesto al motore di ricerca di eliminare questi link. Ma la richiesta non aveva portato a nulla, spingendo il distributore a rivolgersi a Open Gate, società specializzata in controversie sul diritto d’autore, che ha portato avanti la causa.

Se Yahoo! non ha ancora commentato ufficialmente la sentenza, un commento arriva, invece, da Open Gate Italia, che annuncia battaglia. «Dopo questo primo importante successo, che apre la strada a tutti i detentori di diritti, i prossimi obiettivi saranno Google e YouTube», ha dichiarato Tullio Camiglieri, il presidente della società.