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Il Garante su Whatsapp: condivide i dati con Facebook, pericolo per la privacy

Sotto esame la nuova policy dell’app che permette di trasmettere informazioni al social network, anche per fini di marketing

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Whatsapp ha recentemente modificato la propria policy sulla privacy; da fine agosto l’app di messaggistica, infatti, potrà, se l’utente dà il proprio consenso, comunicare a Facebook alcune informazioni relative al proprio account, anche per finalità di marketing. Ma il Garante per la Privacy non ci sta.

LA NUOVA POLICY. Il Garante italiano, infatti, ha avviato un’istruttoria sulla faccenda, chiedendo a Whatsapp e Facebook delucidazioni utili al vaglio del caso. Il problema era già emerso all’inizio di settembre, quando il servizio di messaggistica era finito di fronte alla Commissione Europea, a seguito dei dubbi espressi dall’antitrust in merito alla “alleanza” dell’app con il social network, che ha acquisito Whatsapp nel 2014. Di recente, la questione Whatsapp si era già risolta a sfavore di quest’ultimo in Germania, dove l’autorità per la privacy con sede ad Amburgo ha imposto a Fb di cancellare qualsiasi dato ottenuto tramite l’app delle spunte blu, che conta circa 35 milioni di utenti tedeschi; pena una sanzione pecuniaria. Al centro della contesa ci sarebbe il fatto che Facebook darebbe per assodato il collegamento dell’account Whatsapp con quello del proprio profilo social, quando invece le norme prevedono che il consenso dell’utente sia richiesto in modo esplicito.

PRIVACY IN PERICOLO. Da parte propria, la policy dell’app rassicura gli utenti, dichiarando di non poter né vendere né condividere il numero di cellulare dell’utente con inserzionisti; ma tali “garanzie” non sono sufficienti: ora, infatti, Menlo Park è chiamata a dire di più sulla propria politica di protezione dei dati degli iscritti. In particolare, il Garante italiano ha richiesto di conoscere «la tipologia di dati che WhatsApp intende mettere a disposizione di Facebook; le modalità per la acquisizione del consenso da parte degli utenti alla comunicazione dei dati; le misure per garantire l’esercizio dei diritti riconosciuti dalla normativa italiana sulla privacy, considerato che dall’avviso inviato sui singoli device la revoca del consenso e il diritto di opposizione sembrano poter essere esercitati in un arco di tempo limitato». Ulteriore preoccupazione desta la possibilità che sia in pericolo non solo la privacy degli iscritti, ma anche quella di chi non ha nulla a che fare con Whatsapp o Facebook, ma si trova suo malgrado fra i contatti di qualche utente che utilizza tali applicazioni. Intanto, è possibile deselezionare l’opzione “’Condividere le informazioni dell’account WhatsApp con Facebook” nelle impostazioni dell’app di messaggistica; se il consenso è già stato dato, si ha un mese di tempo per ripensarci.