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Condividere dentro e fuori dalla rete

Moda o musica non importa, il mondo digitale sta portando la sua filosofia dello sharing in ogni settore

Condivisione, ecosostenibilità e socializzazione. Ecco le parole guida di questa nuova rubrica di Social Planet, dedicata alle novità multimediali scovate in tutto il mondo per i lettori di Business People. Il debutto internazionale (incluso il mercato italiano) di WeChat, app del colosso cinese Tencent apre una riflessione “delicata” sul tema della globalizzazione e dei nuovi modi di comunicare tra persone di diverse età, razze, aree geografiche e lingue. E dalla socializzazione alla condivisione delle passioni, il passo è breve. Per questo abbiamo preso in considerazione un’altra app (denominata Splitr) dedicata al target group degli appassionati di musica, un software che paradossalmente cambia il modo di usare l’hardware. Rivoluzionaria è anche l’idea di Making, app a marchio Nike, nata per la community dei designer (consente il calcolo dell’impatto ambientale dei materiali utilizzati per la realizzazione di prodotti), che cerca di svilupparsi (almeno nelle intenzioni dei suoi progettisti) anche nell’area degli utenti attenti a un mondo sempre più ecosostenibile.

Diventare eco-fashionistL’applicazione si chiama Making ed è rivoluzionaria. Perché aiuta, sotto il profilo tecnico, i designer e gli stilisti a calcolare l’impatto ambientale dei materiali selezionati per la realizzazione dei loro prodotti. L’idea porta la firma di Nike, uno dei colossi mondiali dell’abbigliamento sportivo, e fa parte integrante della strategia dell’azienda, con base nell’Oregon, finalizzata alla tutela dell’ambiente e della sostenibilità, seguendo, tra l’altro la filosofia scelta, sempre su questo tema, da altre importanti case di moda internazionali (soprattutto nel segmento low cost). La app, gratuita e disponibile su iTunes, classifica i 22 dei tessuti più comunemente utilizzati per l’abbigliamento, come il cuoio, il cotone e la seta, in base a quattro aree di impatto ambientale: acqua, energia, chimica e rifiuti. Il tutto sulla base di dati e informazione provenienti dal Materials sustainability index (Msi) di Nike raccolti nel corso degli ultimi sette anni in tutto il mondo.

«II nuovo modo per connettersi»È lo slogan pubblicitario di WeChat, nuova applicazione lanciata in tutto il mondo per dialogare e chattare gratuitamente su tutti i cosiddetti mobile devices. Nel mese di luglio, tra Europa e resto del Mondo, ha già raggiunto più di 500 milioni di iscritti (il numero maggiore è nel Far east, con 400 milioni di utenti). Secondo gli addetti ai lavori è, al momento, l’unica vera alternativa a WhattsApp. WeChat è di proprietà di Tencent, il social network più popolare nella Repubblica popolare della Cina. Le funzioni sono notevolmente superiori al concorrente diretto a stelle e strisce: dà la possibilità, infatti, non solo di inviare messaggi di testo, voce e video, ma anche di condividere foto e link ipertestuali. Tra le novità più gettonate dagli utenti, la possibilità di utilizzare la funzione “messaggio nella bottiglia”. Si scrive un testo, lo si pubblica e viene diffuso a livello mondiale, sperando che qualcuno lo raccolga e magari anche risponda. Prevista, infine, l’opportunità di individuare i propri amici, in pochi secondi, grazie alla funzione di geolocalizzazione.

A ciascuno le sue noteIl concetto di condivisione, nell’era di Internet 2.0, è il “fil rouge” di molte nuove applicazioni multimediali. Da questo concetto è nato Splitr, app gratuita per iPhone5 (sviluppata dall’italiano Giulio Dellorbo), che permette a due persone di condividere gli stessi auricolari e ascoltare contemporaneamente diversi brani musicali. Sono previste due sezioni: nella parte superiore si seleziona il brano con l’auricolare sinistro, nella parte inferiore, si sceglie il file musicale da ascoltare con quello destro. Ogni sezione consente, tra l’altro, di gestire il player multimediale per mettere in play/pausa la canzone.