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Canone Rai, nulla è dovuto per mero possesso computer, tablet e smartphone

La precisazione dell’emittente pubblica. Canone speciale solo per imprese che utilizzano i pc come televisore. Escluso chi già paga il canone ordinario

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Dietrofront Rai sul canone per i pc. O meglio, precisazione sul suo (ristretto per la verità) campo di applicazione. Dopo le polemiche (degli utenti sul web, ma anche delle imprese) sul fantomatico canone Rai da pagare per il possesso di device «atti o adattabili» alla ricezione di trasmissioni televisive (computer, tablet o smartphone), arriva finalmente la precisazione di Viale Mazzini. Una nota nella quale la Rai «precisa che non ha mai richiesto il pagamento del canone per il mero possesso di un personal computer collegato alla rete, i tablet e gli smartphone». Come sottolinea la nota «la lettera inviata dalla Direzione Abbonamenti Rai si riferisce esclusivamente al canone speciale dovuto da imprese, società ed enti nel caso in cui i computer siano utilizzati come televisori (digital signage) fermo restando che il canone speciale non va corrisposto nel caso in cui tali imprese, società ed enti abbiamo già provveduto al pagamento per il possesso di uno o più televisori». Ciò quindi limita il campo di applicazione del tributo «ad una utilizzazione molto specifica del computer». La precisazione è arrivata nel corso della giornate di ieri, a seguito di un confronto trai i vertici dell’emittente pubblica e Corrado Passera, Ministero dello Sviluppo Economico. Evidentemente la Rai, (presunta) esperta in comunicazione non aveva avuto cura di inviare una missiva chiara e di facile interpretazione.