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Bolloré: «Così Vivendi combatterà Netflix»

Nell’assemblea degli azionisti i vertici del colosso francese hanno ipotizzato un polo del Sud Europa dei contenuti per sfidare gli Usa

Un «polo latino» dei contenuti che possa mettersi in concorrenza con i colossi americani e asiatici. È questo il progetto alla base degli accordi con Mediaset e con Telecom Italia, discusso durante l’assemblea degli azionisti di Vivendi, nella quale il presidente Vincent Bollorè e l’a.d. Arnaud de Puyfontaine hanno parlato dell’obiettivo di diventare «un campione dei media» e «la casa di tutti i talenti», mantenendo il focus sull’Europa del Sud, «mercato prioritario» per gli investimenti.

A proposito della partecipazione in Telecom Italia, de Puyfontaine ha ribadito che si tratta di un investimento a lungo termine: «Gli operatori telefonici sono partner imprescindibili per distribuire e monetizzare i nostri contenuti», ha detto. L’obiettivo, anche della partnership con Mediaset, è «produrre e distribuire programmi televisivi in comune» e «creare una piattaforma mondiale over the top», una sorta di Netflix europeo, in grado di competere su scala globale. Sul fronte pay tv, la situazione per la francese Canal+, sempre di proprietà di Vivendi, non è molto rosea e, durante l’assemblea, si è parlato della possibilità di registrare una perdita operativa di oltre 400mln di euro nel 2016 (erano 264mln nel 2015). Bollorè ha dichiarato di voler risanare Canal+, ma «se le perdite continueranno, Vivendi non finanzierà all’infinito».

Credits Images:

Vincent Bolloré, n.1 di Vivendi