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Lavoro

Limiti ai super stipendi dei manager

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, pone un tetto allo stipendio degli imprenditori ai vertici delle aziende municipalizzate. Non potranno ricevere più di 350 mila euro annui e per chi sfora è già iniziata l’opera di “moral suasion”

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Un tetto agli stipendi dei manager delle società controllate e partecipate dal comune. E’ quanto annunciato (e attuato) ieri dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno che pone un limite “massimo tutto compreso” di 350 mila euro ai vertici delle aziende municipalizzate di Roma. La delibera, proposta dall’assessore al bilancio e allo sviluppo economico, Maurizio Leo, è stata approvata dalla giunta comunale. La retribuzione complessiva (che considera anche un’eventuale parte variabile da erogare in caso di utili dell’azienda) non potrà quindi superere la cifra posta dal comune. “Nel tetto ai compensi – spiega Alemanno – rientrano non solo gli incarichi nei Consigli di amministrazione, che sono già vincolati al tetto rappresentato dallo stipendio del sindaco, ma anche gli incarichi dirigenziali che spesso gli amministratori assumono per condurre realmente le imprese”.Ora il sindaco inizierà un’opera di “moral suasion” nei confronti dei dirigenti che hanno un compenso superiore a questo tetto, perché lo riducano spontaneamente. Fra questi l’amministratore delegato di Atac (agenzia del trasporto autoferrotranviario di Roma) Adalberto Bertucci che a oggi guadagna 380 mila euro e il presidente della municipalizzata della nettezza urbana, Ama, Franco Panzironi (380 mila euro annui) che qualche giorno fa era stato già spinto dal sindaco Alemanno a dimettersi dal suo secondo incarico, quello di presidente di Multiservizi, per il quale riceveva uno stipendio di 165 mila lordi annui.

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Gianni Alemanno