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Stress test, le pagelle della Bce: in Italia bocciate Mps e Carige

Ufficializzato l’esito del comprehensive assessment condotto dalla Banca centrale europea su 130 banche europee: ecco l’elenco dei 25 istituti bocciati

Dalla Banca centrale europea arrivano i risultati della valutazione approfondita – il comprehensive assessment – e degli stress test condotti sugli istituti di credito a livello europeo. Gli esami sono stati condotti su un campione di 130 banche e hanno valutato la loro capacità di resistenza in scenari ipotetici, uno di base e uno avverso, su un periodo di tre anni (2014-2016). Ebbene la Banca central europea ha “bocciato” 25 istituti europei, svelando una carenza di capitale complessiva per 25 miliardi di euro.E anche se gli esami della Banca centrale europea, come riportato dall’Ansa, riconoscono il rafforzamento del capitale con cui 12 degli istituti messi all’indice si sono nel frattempo messi al sicuro, resta l’esito negativo, con 9,5 miliardi di capitale da trovare per gli altri. Fra questi le italiane Montepaschi e Carige ma anche le popolari Milano e Vicenza, tecnicamente bocciate dalla Bce ma in regola con i criteri di Bankitalia.

I 25 istituti bocciati

I voti alle italiane

L’OBIETTIVO DEGLI STRESS TEST. L’esame della Bce, fatto di una revisione degli attivi che ha svelato 136 miliardi di nuovi crediti deteriorati e di un test di resistenza che nello scenario peggiore vedrebbe 263 miliardi di capitale bancario andare in fumo, servirà a rilanciare il credito all’economia reale “aiutando la crescita economica”, ha spiegato il vicepresidente della Bce Vitor Constancio.

IL CONFRONTO EUROPEO. Entro due settimane la Bce vorrà vedere il piano di ciascuna banca per risolvere le carenze riscontrate nel corso degli stress test. Non sono escluse fusioni per Montepaschi, che valuta “opzioni strategiche”. Dai test di Francoforte, di fatto, emerge un divario in Europa che, complici la recessione nel sud e la contabilizzazione dei titoli di Stato in pancia alle banche, fa di Italia, Grecia e Cipro i paesi più colpiti. Mentre risparmia brutte sorprese (nonostante sei banche tedesche passino di misura) Francia (se si esclude Dexia) e la Germania, lasciando intoccato il colosso della finanza Deutsche Bank considerata in bilico fino a pochi giorni fa.

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