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Mps: entra il Tesoro con una quota del 4%

Lo Stato diventa così il secondo maggior azionista della banca senese, dietro solo a Fintech

A vent’anni dall’addio alle bin (Comit, Credit e Banca di Roma), lo Stato torna ad essere azionarista di una banca. Il ministero del Tesoro è infatti entrato, con una quota del 4%, nell’istituto senese Monte dei Paschi di Siena. Le azioni ordinarie emesse a favore del ministero dell’Economia, a titolo di interessi maturati al 31 dicembre 2014, sono state 117.997.241. Di conseguenza, il capitale sociale è aumentato a 243.073.800 euro. Contestualmente, cambia lievemente la compagine azionaria del Mps: il primo azionista resta il messicano Fintech, la cui quota passa dal 4,5% al 4,3%. Big Pactual dovrebbe invece scendere da 3,13% al 3%, i francesi Axa dal 3,17% a poco più del 3%, mentre la Fondazione Monte dei Paschi scivola sotto l’1,5%.

Stando a quanto comunicato da una nota ufficiale della banca, l’aumento di capitale è stato eseguito «a servizio del pagamento degli interessi al 31 dicembre 2014 sui nuovi strumenti finanziari (i Monti bond, ndr)» e il Mef ha «un impegno di lock-up di durata fino al 180esimo giorno successivo al primo luglio 2015». Il ministero non dovrebbe avere un ruolo attivo nella governante che si prepara a cambiare i vertici. Il presidente Alessandro Profumo lascerà infatti Mps, rimettendo l’incarico al consiglio del 6 agosto. In pole position, come successore, il suo braccio destro Pietro Modano.