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Morgan Stanley riporta Snapchat sulla Terra

La banca fa marcia indietro sul social network che ora crolla in Borsa del 45%. Sarà il primo passo verso l’esplosione di una nuova bolla?

Morgan Stanley riporta Snapchat sulla terra. Appena quattro mesi dopo il debutto a Wall Street di Snap, accolto tra le fanfare e l’entusiasmo degli investitori, il declino è completo. Ieri la banca di investimenti, uno degli istituti che aveva sottoscritto l’Ipo e ha guidato il collocamento del titolo, ha tagliato il rating da «overweight» a «equal weight».

RATING TAGLIATO, SNAPCHAT CROLLA

Che cosa vuol dire? Che l’obiettivo di prezzo fantasmagorico di 28 dollari ad azione scende a 16 dollari. Le tante pressioni da parte della concorrenza – a partire da Instagram, più efficace nella produzione di ricavi – sono la giustificazione ufficiale di questa decisione. Il prezzo di collocamento era stato di 17 dollari, cresciuto poi rapidamente fino a 30 fino a cominciare una leggere flessione.

Nella seduta di martedì, però, la decisione di Morgan Stanley ha causato un tracollo da 28 a 15,84 dollari ad azione, il 45% in meno in poche ore. La modifica del rating su di una società quotata è un evento molto raro, tanto più se deciso da uno dei collocatori del titolo e ad appena quattro mesi dallo sbarco a Wall Street.

Mentre Snapchat insegue progetti ambiziosi, dagli Spectacles alla trasmissione dei Mondiali di calcio del 2018 negli Usa, torna così forte il pericolo di assistere a una nuova esplosione della bolla dei titoli tecnologici. Solo poche settimane fa Amazon, Google e Facebook da sole avevano raggiunto la capitalizzazione monstre di 600 miliardi di dollari, cancellando ogni proporzione tra prezzo e utili.