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Ghizzoni: “Avanti col lavoro di Profumo. Non sottovalutare il territorio”

Il nuovo ad di Unicredit, che si giudica “diverso” dal suo predecessore, si presenta al mondo finanziario. “L’investimento libico non è negativo”. Rampl: “Lotto per l’indipendenza della banca. Giusto cambiare ad dopo 15 anni”.

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“La fiducia è tanta e ho fiducia che raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo posti”. Sì presenta così il nuovo amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni. Nel primo pomeriggio a Milano, il manager ha fatto il suo esordio ufficiale come successore di Alessandro Profumo. “Sono diverso da Alessandro Profumo ma proseguirò quello che ha avviato” ha tenuto a precisare Ghizzoni che attribuisce all’ex ad il merito di aver permesso l’espansione della banca di piazza Cordusio portandola a essere uno dei primi gruppi in Europa. “Profumo ha costruito questo gruppo e io – continua – ho il piacere di aver lavorato con lui diversi anni. Confermiamo la forte presenza nel mercato italiano e nei 22 Paesi in cui siamo”.

Radicamento nel territorioNonostante l’attenzione alla crescita di Unicredit, il nuovo ad non sottovaluterà il radicamento sul territorio della banca. “Io vengo dal territorio, sono partito dalle filiali – spiega Ghizzoni, da 30 anni in Unicredit -. La nostra attenzione sarà sempre molto alta: non possiamo avere successo senza avere radicamento sul territorio. Dobbiamo essere lì, vicini ai clienti, che vogliono risposte più rapide e più precise. Dobbiamo avere il coraggio di sostenerli in un momento difficile”.

Il caso libicoPer quanto riguarda il contestato investimento libico in Unicredit, la classica ‘goccia’ che ha portato alle dimissioni di Profumo, Ghizzoni non giudica negativa l’operazione. “La Libia – spiega – è un investitore che crede nel gruppo, un investitore di lungo termine che non interferisce nelle politiche del gruppo”.

Interferenze politicheIl nuovo ad ha anche espresso la propria opinione sulle possibili interferenze politiche sul riassetto di UniCredit che hanno portato all’esclusione del suo predecessore. Il caso “non esiste” per Ghizzoni che ha precisato: “il nostro mandato è di lavorare giorno per giorno per far crescere la banca, solo quello”.

Rampl: “Ghizzoni entra alla grande”Non poteva mancare il commento positivo del presidente di Unicredit, Dieter Rampl, che ha affiancato Ghizzoni nella sua prima uscita con la stampa. “Ghizzoni garantirà la transizione rapida in UniCredit – ha dichiarato Rampl -. L’esperienza di Federico lo rende perfettamente adatto a ricoprire questo incarico. I mercati di capitale riconosceranno queste sua qualità”. Per Rampl il nuovo ad di piazza Cordusio “entra alla grande” e permetterà a Unicredit di mantenere il suo slancio.

Il nuovo management“Spetterà a Ghizzoni valutare il cambiamento giusto per la governance e sulla base di questo costituirà tutto il management team” ha spiegato poi Rampl. “Abbiamo davanti sfide enormi in un mercato dall’alta volatilità e in un quadro regolatorio in evoluzione”.

La buonuscita di ProfumoL’uscita di Alessandro Profumo da Unicredit è arrivata in accordo con il presidente. “Dopo 15 anni – ha spiegato Rampl –, era il momento di separare le nostre strade”. Con i 40 milioni di liquidazione per Profumo, Unicredit ha “rispettato il contratto” ha sottolineato Rampl.

Lotta all’indipendenza della banca“La cosa più importante per cui lotto è l’indipendenza della banca e la sua internazionalizzazione. Punto. Ha dichiarato Rampl nel corso della conferenza stampa.

Credits Images:

Dieter Rampl e Federico Ghizzoni, sullo sfondo la sede di Unicredit