Cala il peso dei derivati sui bilanci delle banche italiane. Secondo i risultati di un'indagine di Bankitalia, condotta su iniziativa del Committee on the Global Financial System, nei primi sei mesi del 2015 il peso (valore in dollari) dei prodotti finanziari over-the-counter in mano agli istituti finanziari tricolori è calato dell'8,4%.L a rilevazione è condotta su un campione che include Mediobanca, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare, Ubi Banca.

Il valore nozionale, cioè il valore delle attività sottostanti ai contratti, «rappresenta una quota assai modesta dell'intero campione dei Paesi che partecipano all'indagine (1,2%)», spiega Bankitalia. I derivati su tassi rappresentano oltre l'80% del nozionale. I dati relativi alle posizioni in essere su Credit Default Swaps (Cds6) delle banche italiane evidenziano che nel primo semestre del 2015 il valore nozionale dei Cds comprati (acquisto di protezione) e di quelli venduti (vendita di protezione) sono diminuiti, rispettivamente, del 33,2% e del 35%.