
A Piazza Affari vola il gender gap: le donne guadagnano la metà degli uomini. Nelle 2.394 posizioni di consiglieri d'amministrazione, direttori generali e sindaci delle società italiane, le donne occupano il 31% delle cariche, Ma con evidenti squilibri. La posizione di amministratore delegato è ricoperta nell’88,8% dei casi da uomini e nell’11,2% da donne; alla presidenza il 90,2% sono uomini. E il gender gap diventa anche maggiore guardando alle remunerazioni: il consigliere delegato incassa 899 mila euro, mentre una Ceo non supera i 439 mila euro. Tra consiglieri, per l'uomo c'è un assegno da 82 mila euro, per una donna da 61 mila.
Le cifre sono contenute nel primo rapporto Caratteristiche dei board delle società quotate con sede in Italia , realizzato dall’Area studi Mediobanca. Complessivamente, nel 2016 le 224 aziende italiane prese in considerazione hanno pagato ai loro vertici 606,6 milioni a 3.339 soggetti (il turnover è del 14%). Di questi, 344 sono stati elargiti come quota fissa e il resto come componenti variabili (204) e bonus di ingresso o uscita (58,6). Non sono incluse nel calcolo Exor-Fca e Ferrari che hanno sede all’estero oltre a Pirelli, appena rientrata a Piazza Affari.
Società quotate, vola il gender gap
A prescindere dal gender gap, non mancano altre sorprese. Contrariamente alle attese, i Ceo delle banche non sono al primo posto (1,6 milioni di media, picco a 4,6). Comandano gli assicurativi (3,4, massimo 6,8), mentre gli industriali sono lontanissimi a quota 994 mila euro (con il record a 8,42 milioni). Tutto o quasi dipende dalla capitalizzazione: fino a 100 milioni di valore la remunerazione è compresa fra 200 e 400 mila euro; oltre i 2,5 miliardi di capitalizzazione oscilla fra 800 mila e 1,2 milioni di euro.
Guardando ai rapporti tra vertici e dipendenti, in generale nelle società quotate italiane il Ceo guadagna 18,7 volte lo stipendio di un dipendente (7,2 la mediana). La dimensione media dei cda è pari a 10 unità, con'età media di 57,3 anni. I recordman? Il più giovane consigliere ha 25 anni, il più anziano 93: il 38% dei componenti ha tra i 50 e i 60 anni.