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Un nuovo colosso sfida le capsule Nespresso

Fusione tra l’americana Mondelez International e la tedesca D.E. Master Blenders, pronte a insidiare il marchio pubblicizzato da George Clooney in un mercato da 10 miliardi di euro

Un prezzo del caffè che sale tanto da spingere a alcuni analisti di materie prime a parlare di “bene di lusso” e un mercato, quello del caffè in capsule, da 10 miliardi di euro (di cui 4 solo in Europa), che vede il marchio Nespresso unico leader nel settore. Almeno finora. Sì, perché dalla Germania si preparano grandi manovre per fare concorrenza al gruppo Nestlé e al merchio pubblicizzato da George Clooney.

NUOVA MULTINAZIONALE. Lo scorso 7 maggio è stata annunciata la fusione tra due grandi gruppi, il cui nome evoca poco, ma che andranno a creare il primo gruppo mondiale nella torrefazione del caffé. Si tratta dell’americana Mondelez International – che detiene marchi come Milka, Toblerone, Tuc e Tassimo (macchine per bevande calde) – e la tedesca D.E. Master Blenders, società che appartiere alla famiglia Reimann (la più ricca di Germania) e avrà il 51% della nuova multinazionale. I quattro fratelli Reimann – come riporta un articolo di Michele Masneri per Il Foglio –controllano una quota importante nell’azienda chimica di famiglia, la Reckitt Benckiser, che produce marchi come le creme per i brufoli Clearasil, il Finish per la lavastoviglie, i preservativi Durex, il Gaviscon per il mal di pancia e l’anticalcare Calgon. Negli anni i Reimann hanno acquistato Coty, colosso che produce i profumi per i maggiori marchi internazionali, il marchio delle scarpe di lusso Jimmy Choo e quello svizzero della pelletteria Bally; hanno cercato di acquistare anche i profumi della Avon, ma la scalata non andò in porto.

CONCORRENZA A NESPRESSO. Ora lo sguardo dei tedeschi è rivolto al caffè in capsule, che sarà veicolato proprio con la Tassimo di Mondelez International; al loro fianco partnership di primo piano come Bosch e accordi con Milka e con Twinings per produrre non solo caffè ma anche cioccolate calde e tè.

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© Nick Harris